• 18 Maggio 2024 14:18

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L’impresa di Elena Vallortigara ai mondiali di atletica

Lug 20, 2022

AGI – Il salto in alto, disciplina che esisteva già nei Giochi olimpici antichi, regala ad Elena Vallortigara un bronzo alla carriera per quella medaglia tra le grandi a lungo sognata. La prima medaglia dell’Italia ai Campionati mondiali di atletica leggera di Eugene, la 44/esima dalla prima edizione di Helsinki ’83 e la 18/a in campo femminile, è arrivata per merito di un’atleta che durante la carriera ha conosciuto alti e bassi, soprattutto negli ultimi tre anni.

C’è chi l’aveva data per ‘atleta finita’, ma lei, 30 anni carabiniera di Schio nel Vicentino, ha sempre fatto del suo punto di forza la perseveranza. Grinta e dedizione anche quando le misure proprio non ‘entravano’ (come si dice in gergo). Elena è stata più forte degli infortuni – serie di distorsioni alla caviglia alle quali è seguita l’operazione nel 2011 – e del mal di schiena e dei trasferimenti continui della sede di allenamento (accaduto fino al 2016).

Il Nordamerica ancora una volta ha portato fortuna a Elena in un momento importante: il precedente nel luglio di 12 anni fa quando a Moncton, stessa latitudine di Eugene ma sulla costa opposta, quella atlantica, conquistava il bronzo ai Mondiali juniores.

Oggi, nella notte italiana, la prima serata in Oregon, l’azzurra ha stupito tutti non solo per la medaglia ma per come l’ha conquistata. Elena è stata perfetta fino ai 2,00 metri, la misura che è bastata per il bronzo nella gara vinta dalla 26enne australiana di Leongatha con due centimetri in più, per quel 2,02 che equivale al primato dell’Oceania eguagliato.

Argento, sempre con 2,02 ma con più errori nella serie, per l’ucraina Yaroslava Mahuchikh, 20 anni di Dnipro, già campionessa olimpica giovanile, tre volte oro continentale nelle categorie under, e lo scorso anno bronzo ai Giochi di Tokyo.

Per la prima volta in una finale importante tra le senior, Vallortigara ha costruito centimetro dopo centimetro questa grande impresa a livello personale facendo percorso netto fino ai 2,00 per poi sbagliare tre volte, forse già soddisfatta della medaglia conquistata, quota 2,02. Entrata a quota 1,84, anche le successive cinque misure le ha superate al primo salto. L’italiana, laureata in scienze e tecniche psicologiche ed allenata da Stefano Giardi, è stata l’unica ad aver valicato i 2,00 e in quel momento era al comando della gara.

Il bronzo di Elena Vallortigara è la quarta medaglia azzurra al femminile nel salto in alto ai Mondiali. Tra il 2007 ed il 2011, Antonietta Di Martino si era  messa al collo l’argento a Osaka 2007, il bronzo a Berlino 2009 ed il bronzo a Daegu 2011. Sara Simeoni, campionessa olimpica ed europea, ai Mondiali prese parte solo alle prima edizione, Helsinki ’83 dove venne eliminata nelle qualificazioni. A Roma ’87 non partecipò perché si era ritirata l’anno precedente.

Nella giornata odierna rammarico per l’esclusione per appena tre millesimi dalla finale dei 200 metri di Filippo Tortu. Allo sprinter brianzolo delle Fiamme Gialle non è bastato correre il nuovo personale, 20”10 e quindi diventare il secondo italiano più veloce di sempre sul mezzo giro di pista dopo il leggendario 19”72 di Pietro Mennea del 12 settembre 1979 in altura a Città del Messico. 

AGI – Il salto in alto, disciplina che esisteva già nei Giochi olimpici antichi, regala ad Elena Vallortigara un bronzo alla carriera per quella medaglia tra le grandi a lungo sognata. La prima medaglia dell’Italia ai Campionati mondiali di atletica leggera di Eugene, la 44/esima dalla prima edizione di Helsinki ’83 e la 18/a in campo femminile, è arrivata per merito di un’atleta che durante la carriera ha conosciuto alti e bassi, soprattutto negli ultimi tre anni.
C’è chi l’aveva data per ‘atleta finita’, ma lei, 30 anni carabiniera di Schio nel Vicentino, ha sempre fatto del suo punto di forza la perseveranza. Grinta e dedizione anche quando le misure proprio non ‘entravano’ (come si dice in gergo). Elena è stata più forte degli infortuni – serie di distorsioni alla caviglia alle quali è seguita l’operazione nel 2011 – e del mal di schiena e dei trasferimenti continui della sede di allenamento (accaduto fino al 2016).
Il Nordamerica ancora una volta ha portato fortuna a Elena in un momento importante: il precedente nel luglio di 12 anni fa quando a Moncton, stessa latitudine di Eugene ma sulla costa opposta, quella atlantica, conquistava il bronzo ai Mondiali juniores.
Oggi, nella notte italiana, la prima serata in Oregon, l’azzurra ha stupito tutti non solo per la medaglia ma per come l’ha conquistata. Elena è stata perfetta fino ai 2,00 metri, la misura che è bastata per il bronzo nella gara vinta dalla 26enne australiana di Leongatha con due centimetri in più, per quel 2,02 che equivale al primato dell’Oceania eguagliato.
Argento, sempre con 2,02 ma con più errori nella serie, per l’ucraina Yaroslava Mahuchikh, 20 anni di Dnipro, già campionessa olimpica giovanile, tre volte oro continentale nelle categorie under, e lo scorso anno bronzo ai Giochi di Tokyo.
Per la prima volta in una finale importante tra le senior, Vallortigara ha costruito centimetro dopo centimetro questa grande impresa a livello personale facendo percorso netto fino ai 2,00 per poi sbagliare tre volte, forse già soddisfatta della medaglia conquistata, quota 2,02. Entrata a quota 1,84, anche le successive cinque misure le ha superate al primo salto. L’italiana, laureata in scienze e tecniche psicologiche ed allenata da Stefano Giardi, è stata l’unica ad aver valicato i 2,00 e in quel momento era al comando della gara.
Il bronzo di Elena Vallortigara è la quarta medaglia azzurra al femminile nel salto in alto ai Mondiali. Tra il 2007 ed il 2011, Antonietta Di Martino si era  messa al collo l’argento a Osaka 2007, il bronzo a Berlino 2009 ed il bronzo a Daegu 2011. Sara Simeoni, campionessa olimpica ed europea, ai Mondiali prese parte solo alle prima edizione, Helsinki ’83 dove venne eliminata nelle qualificazioni. A Roma ’87 non partecipò perché si era ritirata l’anno precedente.
Nella giornata odierna rammarico per l’esclusione per appena tre millesimi dalla finale dei 200 metri di Filippo Tortu. Allo sprinter brianzolo delle Fiamme Gialle non è bastato correre il nuovo personale, 20”10 e quindi diventare il secondo italiano più veloce di sempre sul mezzo giro di pista dopo il leggendario 19”72 di Pietro Mennea del 12 settembre 1979 in altura a Città del Messico. 

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