• 4 Maggio 2024 10:34

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Le nuove proposte di modifica al Codice della Strada: tutto bello, ma i soldi ci sono?

Gen 30, 2020
Le nuove proposte di modifica al Codice della Strada: tutto bello, ma i soldi ci sono?

Come, puntualmente, avviene a ogni cambio di schieramento politico in Parlamento, si ritorna a parlare del Codice della Strada e dei provvedimenti per farlo evolvere (o involvere, a seconda di come li si guarda).

Ogni norma, si sa, oltre che interessante deve anche essere sostenibile. E, in questo caso, almeno a quanto leggiamo sul quotidiano Il Messaggero, il governo, per bocca del ministero dell’Economia e delle Finanze, avrebbe espresso più di un dubbio sulla fattibilità economica dei progetti presentati ieri alla Camera.

La prima norma ad aver ricevuto un semaforo rosso dal governo è stata quella che stabilisce un obbligo, a carico dei Comuni, di delimitare le zone scolastiche e imporre al loro interno il limite di velocità dei 30 all’ora. Risposta – secca – del Mef: i guadagni derivanti dalle sanzioni per chi viola i limiti non sono certi e pertanto le coperture non risulterebbero garantite.

Sempre in ambito “scolastico” e sempre secondo quanto scrive il Messaggero, un altro stop è quello che riguarda il divieto di circolazione degli scuolabus sprovvisti di cinture di sicurezza. Un principio buono e giusto ma che, anche in questo caso, fa i conti senza l’oste. Cioè lo Stato, che dovrebbe farsi carico dei 2 milioni e mezzo di euro necessari ad aggiornare gli 11 mila mezzi dei sistemi oggi mancanti. Troppi: bocciata.

Stesso discorso, infine, per l’esenzione dei pedaggi autostradali per i veicoli delle organizzazioni del terzo settore e per l’eliminazione del bollo per le auto storiche.

Tra presunzione, ingenuità e inadeguatezza

Ma aldilà delle singole questioni, in definitiva, quel che lascia sempre di stucco è la facilità con cui i nostri rappresentanti considerano il nostro Paese come diverso da tutti gli altri. E, peccando anche di una certa presunzione, addirittura come un esempio da seguire. E invece, analizzando a fondo le vicende che da anni accompagnano l’iter legislativo del Codice della Strada, quel che emerge è soprattutto l’infantilismo, per non dire l’inadeguatezza, del Parlamento nel inventare metodi e sistemi da convertire in legge e introdurre nel Cds, salvo poi tornare indietro dopo averne constatato l’inefficacia o l’impossibilità di una corretta applicazione.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close