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Le Borse Ue chiudono deboli, ritraccia anche Wall Street. Lo spread sotto 95 punti

Feb 10, 2021

MILANO – I mercati globali sembrano pronti a riscattare la seduta opaca di martedì, durante la quale Wall Street ha interrotto una striscia positiva che durava da sei giornate. Gli scambi in Asia sono stati positivi e le azioni globali, nota Bloomberg, hanno aggiornato il proprio record. I future sul Vecchio continente e sulla Borsa americana indicano un’apertura al rialzo.

A spingere le quotazioni ci sono sempre i due elementi incrociati delle campagne vaccinali e del pressing del presidente Usa, Joe Biden, per approvare gli stimoli all’economia e alle famiglie americane.

In Asia, l’indice Msci Asia ex Japan è salito dello 0,8%, superando il picco di gennaio e raggiungendo il livello più alto di sempre. A Tokyo il Nikkei, partito in calo, avanza dello 0,13%, l’Hang Seng a Hong Kong guadagna l’1,42% e Shanghai sale dell’1,14%. Ieri Wall Street ha chiuso contrastata, anche se il Nasdaq Composite ha raggiunto un muovo livello record con un guadagno dello 0,14%; lo S&P 500 ha perso invece lo 0,11%.

In Italia l’attenzione resta puntata sulla formazione del governo di Mario Draghi. Ieri lo spread tra Btp e Bund tedeschi si è preso una pausa del percorso di discesa innescato dall’ex governatore Bce e riparte da poco sopra 95 punti base. Il Bitcoin, reduce da una cavalcata che l’ha portato oltre 48 mila dollari grazie alla mossa di Tesla che ha deciso di investirci 1,5 miliardi, oscilla sulla soglia di 46 mila. L’euro guadagna ancora terreno sul biglietto verde e apre in rialzo sopra quota 1,21 dollari a 1,2125. Euro/yen in rialzo a 126,77 e dollaro/yen stabile a 104,57. Il tema su cui sono interessati i mercati resta il piano per sostenere l’economia statunitense. La sterlina britannica è scambiata a 1,3818 dollari, raggiungendo il livello più alto dall’aprile 2018.

Sulle commodity si sente l’effetto del calo del biglietto verde. I prezzi del petrolio si attestano intorno ai massimi da 13 mesi e aprono stabili sui mercati asiatici, con il Brent che si mantiene sopra i 61 dollari al barile e il Wti sopra i 58 dollari. A sostenere il rally, anche l’impegno dei principali produttori di greggio a limitare la produzione e la speranza di una ripresa della domanda mondiale. I progressi nei colloqui sul pacchetto di stimoli fiscali negli Stati Uniti e una graduale introduzione dei vaccini anti-Covid a livello globale continuano a iniettare ottimismo tra gli investitori e illuminano le prospettive per il consumo di carburante. Il greggio Wti viene scambiato a 58,34 dollari al barile e il Brent avanza dello 0,02% a 61,11 dollari al barile. I prezzi dell’oro si stabilizzano al di sopra dei 1.830 dollari l’oncia a 1.843,10, consolidando il rimbalzo dal minimo di due mesi a 1.784 dollari, sulla scia di un indebolimento del dollaro e delle aspettative del pacchetto di aiuti Usa. In rally anche il platino, salito ai massimi da più di quattro anni. Il metallo prezioso per eccellenza ha guadagnato finora nel mese il 12% superando i 1.200 dollari l’oncia per la prima volta dal febbraio del 2015.

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