• 4 Maggio 2024 10:52

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

L’assessore e il like a Mussolini. Il M5S: “Deve dimettersi”. E lui: “Mesos a mia insaputa”

Dic 12, 2017

Polemica in Consiglio comunale a Genova dopo un like messo dall’assessore leghista alla Sicurezza Stefano Garassino ad una frase di Benito Mussolini. Il capogruppo del M5s Luca Pirondini ha chiesto al sindaco le dimissioni dell’assessore. “Le dimissioni dell’assessore comunale alla Sicurezza Stefano Garassino sono fuori dal mio ordine mentale”, ha risposto il primo cittadino, Marco Bucci.

Via Facebook il 29 gennaio 2016, quando non era ancora assessore, Garassino aveva dato il suo ‘mi piace’ a un post con la frase pronunciata da Mussolini: ‘Vorrei soltanto che un giorno gli italiani sapessero ricordare che li ho soprattutto amati e che mio ogni atto o pensiero furono rivolti alla grandezza dell’Italià affiancata dall’immagine del duce.

La vicenda è stata rivelata da Repubblica Genova nei giorni scorsi in un servizio dedicato ai rapporti fra i gruppi neofascisti e alcuni esponenti della destra al governo in città.

“Le dimissioni di Garassino sono doverose – dice Pirondini – è un assessore che vuole ‘prendere a calci’ i mendicanti, ma che non ha preso a calci Bossi e Belsito per la truffa ai danni dello Stato”. “Suggerisco di darci tutti una regolata e di cominciare a lavorare per cittadini. La frase non è degna di discussione per la città di Genova, che ha bisogno di ben altre cose”.

Il M5S è l’unico partito in consiglio comunale ad aver sollevato la questione.

“La mia storia politica parte dal Partito Liberale, ho fatto parte di Forza Italia, dopodiché sono entrato in Lega, non ho niente a che vedere con i movimenti di estrema destra. Sono un liberale e lo rimango”. Così l’assessore alla Sicurezza del Comune di Genova Stefano Garassino risponde all’Ansa sulla richiesta di dimissioni del M5S.

“Sulla mia pagina ho diversi editor che possono rispondere a mio nome, non mi ricordo assolutamente di quando ho messo il likè, non mi sembra neppure una frase contro qualcuno, il like potrebbe essere stato messo da qualche editor a mia insaputa, – sottolinea – io oggi non lo metterei consapevolmente anche se si tratta di una frase contro niente e nessuno. Non lo farei nel profilo istituzionale”.

“Una certa stampa che pubblica il nome di mia moglie dovrebbe rispettare anche me, non alimentare l’odio politico, come i giornali degli anni ’70 che prendevano un capro espiatorio facendo dei processi basati sul nulla – denuncia Garassino -. Il M5S dovrebbe essere un gruppo contro il massacro mediatico, non una doppia personalità, che attacca chi prende di mira il sindaco Raggi per delle stupidaggini, poi prende di mira me, parliamo di cose serie. “All’accusa di voler ‘prendere a calci nel sedere’ i mendicanti, non Bossi e Belsito per la truffa ai danni dello Stato, rispondo che prenderei a calci nel sedere sicuramente Belsito per tutti i danni che ha fatto mentre facevo politica da sempre come volontario della Lega, – continua -. Potete immaginare cosa ne penso di chi si imbosca dei soldi alla faccia dei militanti. Mentre Bossi ha fondato il

partito facendo poi degli errori. Non mi piace la violenza, ma Belsito è una persona da condannare in toto, Bossi no. Ogni giorno ricevo 40 email dei genovesi contro l’accattonaggio molesto, quindi ho il dovere di intervenire per la legalità, anche la mia omologa di Milano ha identificato i mendicanti attraverso la Polizia municipale, nessuno ha tirato su dei polveroni perché lei è di sinistra. Se uno non è di sinistra passa da fascista”.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close