Il luogo è magico. Un antico convento abbarbicato alla collina che sovrasta il golfo di Amalfi. Ci si aggira nell’antico chiostro arabo-normanno e si passeggia sotto il pergolato di buganville cremisi, proprio come facevano anticamente i monaci.
Ristrutturato con garbo e rispetto di storia e materiali (con gli inevitabili innesti di modernità dettati dalle esigenze di comfort) il convento si è trasformato in un albergo della NH Collection, gli hotel di punta della catena spagnola leader anche in Italia. Dall’alto dei suoi 80 metri a strapiombo sulla scogliera il Grand Hotel Convento di Amalfi è meta perfetta per chi cerca un buen retiro lontano dal caos “creativo” della Costiera.
Qui si trova il vero limoncello di Amalfi (ecco la ricetta Doc) e per un pranzo veloce sotto il pergolato una mozzarella come si deve. Ma la sorpresa sarà la sera al ristorante gourmet dell’hotel, dove si incrociano in un inaspettato triangolo gastronomico savoir faire spagnolo, sapori mediterranei e raffinatezza nipponica. Lo chef è Julián Mármol, considerato uno dei migliori interpreti della cucina giapponese in Europa. Ai tavoli di Kyūshū (questo il nome del ristorante) propone un viaggio esotico e un intreccio virtuoso tra le antiche tecniche giapponesi e gli intensi profumi delle atmosfere mediterranee. Una sinergia affascinante che si dipana in tre direzioni: la degustazione nippo-mediterranea, che prevede una selezione di proposte tipiche giapponesi con influenze locali amalfitane; la degustazione mediterranea-nipponica, che propone cibi e piatti della nostra cultura culinaria mixati a sapori e richiami giapponesi; e la degustazione Kyūshū, in cui l’ospite può “viaggiare” attraverso le due proposte precedenti scegliendo il proprio personale percorso di gusto.
Un’idea insolita. E coraggiosa, in un territorio così vocato e ricco di materie prime incomparabili. Gustare un impeccabile sashimi sulla panoramica terrazza del convento a picco sul mare potrà sembrare insolito ma è di sicuro un’esperienza da provare.