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Iniziata in Islanda la costruzione del più grande impianto di stoccaggio di CO2

Lug 1, 2022

AGI – È iniziata questa settimana la costruzione in Islanda di Mammut, impianto di stoccaggio dell’anidride carbonica di proprietà della startup svizzera Climeworks. Quando fra 18-24 mesi sarà ultimato potrebbe “aspirare” fino a 36 mila tonnellate di CO2 l’anno per poi depositarle nel sottosuolo come pietra.

La struttura è la più grande mai costruita dalla compagnia, è nove volte più grande di Orca, un altro impianto simile (già il più grande di tutti), e una delle diciannove al mondo di Direct Air Capture. Orca può catturare fino a 4 mila tonnellate di anidride carbonica all’anno, più o meno l’equivalente di quanto rilasciano ogni anno 790 autovetture. 

Mammut utilizzerà 80 blocchi di ventilatori e filtri che aspirano l’aria ed estraggono la sua CO2, che la società islandese di stoccaggio del carbonio Carbfix mescolerà poi con l’acqua e depositerà sotto terra, dove una reazione chimica la trasformerà in roccia. Tutto il processo sarà alimentato da un vicino impianto di energia geotermica.

Uno degli impedimenti alla diffusione capillare degli impianti di Direct Air Capture è proprio la quantità di energia necessaria per alimentare questo tipo di strutture. In questo caso sia Mammoth che Orca si trovano all’interno del parco geotermico a Hellisheioi e possono utilizzare l’energia geotermica rinnovabile nelle vicinanze e il calore di scarto per separare la CO2 dall’aria.

Una volta ultimato questo impianto, tra i progetti di Climeworks, spin-off dell’università di Zurigo fondato nel 2009 da Jan Wurzbacher e Christoph Gebald, c’è la costruzione di una struttura molto più grande in grado di catturare circa mezzo milione di tonnellate di CO2 all’anno e poi replicare più impianti di quelle dimensioni entro la fine del decennio. 

Gli obiettivi dell’azienda sono ambiziosi: 1 miliardo di tonnellate di CO2 l’anno entro il 2050.  Mammut in particolare è stato finanziato anche grazie a un round di 600 milioni di franchi svizzeri (circa 594 milioni di euro) chiuso da Climeworks ad aprile.

Dopo aver sviluppato la tecnologia di rimozione del carbonio in laboratorio per quasi un decennio, Climeworks ha costruito il suo primo impianto a Hinwil, in Svizzera , nel 2017. A quel tempo, Climeworks vendeva anidride carbonica per le serre e le bevande gassate. Nel 2018, la società ha iniziato a farsi pagare dalle aziende per rimuovere l’anidride carbonica dall’atmosfera per conto loro. Oggi la compagnia annovera tra i suoi clienti Microsoft, Audi, Boston Consulting Group, Stripe, Shopify: società che vogliono dimostrare di essere impegnate per il clime. E si fa pagare anche 1000 euro per tonnellata.

Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia (IEA), per incidere veramente sul clima, gli impianti Direct Air Capture dovrebbero assorbire 85 milioni di tonnellate di CO2 entro la fine del decennio. A oggi incidono appena per 0,01 milioni di tonnellate (nel 2021 sono state 36 miliardi le tonnellate di emissioni di CO2 legate all’energia prodotte in tutto il mondo). Nonostante questo, Mammut permette di sperimentare e testare questa tecnologia ed è un salto di scala  considerato ”inevitabile” se il mondo vuole raggiungere gli obiettivi in fatto di cambiamenti climatici.

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