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Incendio in Sardegna, raffiche di maestrale impediscono l’intervento di elicotteri e canadair

Lug 29, 2019

CAGLIARI – Hanno fatto in tempo solo a fare qualche lancio d’acqua questa mattina, nel Nuorese – a Siniscola – un canadair e due elicotteri. Poi lo stop e il rientro imposto per il forte vento di maestrale che ha ripreso a soffiare forte su tutta la Sardegna e in particolare sulla costa orientale. Per tutta la notte si è lavorato a terra perché i mezzi aerei non possono volare al buio: sette le squadre dei vigili del fuoco, in arrivo anche da Cagliari, Sassari e Oristano. Con loro il Corpo forestale, Agenzia Forestas, i volontari e i tanti allevatori e agricoltori che hanno tentato, invano, di difendere animali e aziende. Ma fortunatamente non si conta nessun ferito.

Il rogo – probabilmente doloso – è scoppiato dopo le 21, in un’area compresa tra l’area industriale di Siniscola, a quindici chilometri all’interno dalle località turistiche di mare: Cala Liberotto, Capo Comino e il borgo di Santa Lucia. Il fronte del fuoco ha bruciato 700 ettari di macchia mediterranea, anche se non c’è ancora un bilancio ufficiale, questa mattina brucia ancora anche se è circoscritto. Si teme, però, ancora per il vento: la Protezione civile regionale ha infatti diramato un nuovo bollettino di codice arancione che riguarda il sud e ancora la costa orientale. Ieri notte – dopo le 22 – quando le fiamme alte decine metri hanno attraversato la strada 131 dcn (diramazione centrale nuorese) per qualche ora la strada è stata chiusa al traffico. Chi la stava percorrendo è dovuto tornare indietro in fretta, anche contromano: davanti gli automobilisti avevano solo fuoco e fumo. Sui social gli avvisi si sono diffusi rapidamente come i primi video con il fronte del fuoco, indomato, al buio.

in riproduzione….

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In nottata sono state poi state evacuate le case di una frazione alle porte del paese, Murtas Artas raggiunte dall’incendio: quindici famiglie hanno dormito da parenti e amici. Danneggiato un distributore di benzina, in fumo cappannoni agricoli, le riserve di cibo per gli animali e alcune colture, come quella de Sa Pompia, un agrume raro tipico della Baronia. L’allarme sulle conseguenze economiche è stato lanciato questa mattina dalla Coldiretti Nuoro Ogliastra: “Gli allevatori come sempre hanno messo a repentaglio la propria incolumità per mettere in salvo il bestiame ma nulla si è potuto contro la violenza di questo rogo che ha devastato diversi ettari di terra, colture, provviste e tutto ciò che ha trovato davanti- spiega Leonardo Salis -. Una ennesima pesante perdita per le aziende agricole che, nonostante il pronto intervento delle squadre antincendio, si ritrovano impotenti davanti alla perdite del proprio lavoro”. Anche su questo aspetto monitorerà il Centro coordinamento soccorsi (Ccs), attivo da ieri notte alla Prefettura di Nuoro, presieduto dalla Prefetta, Anna Aida Bruzzese, in coordinamento con il sindaco di Siniscola, Gianluigi Farris.

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In giornata altri incendi, ieri, nel sud dell’isola, a est e ovest nel golfo di Cagliari: rispettivamente a Maracalagonis e a Pula. Zone entrambe affollate nell’ultima domenica di luglio per via delle spiagge. Trentasei anni fa, il 28 luglio, a Tempio Pausania, in Gallura la strage della collina di Curraggia: per il fuoco morirono in nove, quindici i feriti.

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