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Nel 2017 ritorna K.I.T.T., la nuova Supercar verrà diretta da Justin Lin

Nov 3, 2016

Alessandro Vai

giovedì 3 novembre 2016 17:21

ROMA – A misurarsi con le leggende c’è il rischio concreto di fare brutte figure, ma c’è sempre qualcuno che vuole provarci. Nel caso specifico si tratta del regista taiwanese (ma cittadino americano, anzi californiano) Justin Lin, già famoso per aver diretto diversi episodi di Fast and Furious e l’ultimo Star Trek Beyond. Il nuovo progetto di cui Lin si occuperà è Supercar, sì, proprio il famoso K.I.T.T. che con sole quattro serie TV nella prima metà degli anni Ottanta (1982-1986) ha conquistato il cuore di milioni di persone e anche in epoche diverse.

Del nuovo progetto non si sa praticamente nulla, se non che verrà distribuito come contenuto digitale e che dovrebbe essere pronto nel 2017, mentre la produzione sarà sostenuta da Machinima, YOMYOMF (di proprietà dello stesso Lin) e NBCUniversal Brand Development. Ciò che invece è certo è la delicatezza del compito, visto che tutti i tentativi di riprendere la saga avvenuti in passato hanno avuto un pessimo esito. Supercar, infatti, doveva il suo successo sostanzialmente a due icone come l’attore protagonista David Hasseloff e alla Pontiac Tran Am rinominata K.I.T.T., un’auto che era in grado di compiere evoluzioni strabilianti ed era dotata di sistemi fantascientifici, ma che soprattutto era dotata di un’intelligenza artificiale che parlava e si comportava come una persona in carne ed ossa.

Tutte qualità che negli anni Ottanta avevano un impatto di un certo tipo, un po’ come i viaggi nel futuro della DeLorean. Ricondurre il tutto ai giorni nostri, quindi, è estremamente difficile, considerando che l’auto ha smesso di essere un oggetto del desiderio da parecchio tempo. Tuttavia, in tempi di guida autonoma, elettrificazione e iper-connettività, le peculiarità di un’eventuale K.I.T.T. 2.0 potrebbero tornare d’attualità. Trovare la formula giusta, però, sarà fondamentale così come lo sarà affidarsi a un attore che possa essere credibile nel ruolo di Michael Knight, che parlava nell’orologio ben 30 anni prima dell’arrivo degli smartwatch.

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