l’inchiesta
La Procura di Milano – ricalcando quanto già detto dal premier Giuseppe Conte ieri al Senato – ha trovato una prima ricostruzione alle ipotesi investigative scrutando nei telefoni cellulari degli indagati
di Ivan Cimmarusti
25 luglio 2019
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2′ di lettura
«Gianluca Savoini era uomo della Lega». Era lui l’uomo giusto per trattare della partita petrolifera e della relativa “stecca” da 65 milioni di euro, presunto finanziamento per il Carroccio. Lo ritiene la Procura di Milano – ricalcando quanto già detto dal premier Giuseppe Conte ieri al Senato – che ha trovato una prima ricostruzione alle ipotesi investigative scrutando nei telefoni cellulari degli indagati. Messaggi e conversazioni chat che potrebbero suffragare quello che, allo stato, resta comunque una ipotesi d’accusa.
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Savoini agì come uomo della Lega
Ad ogni modo, le stesse indagini dovranno chiarire se il presidente dell’associazione LombardiaRussia e fedelissimo prima di Bossi, poi di Maroni e infine del vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, nonché tra gli indagati assieme all’avvocato d’affari Gianluca Meranda e all’ex bancario Francesco Vannucci, abbia agito o meno per conto di qualcuno e di chi. Lo stesso premier Giuseppe Conte nell’informativa di ieri al Senato ha chiarito che la visita nella capitale russa di ottobre era stata “organizzata direttamente dal ministero dell’Interno” ed era “consistita nella partecipazione all’assemblea generale di Confindustria Russia, cui mi risulta abbia partecipato anche Savoini”, mentre “gli eventi successivi hanno rivestito carattere privato”.
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La cena del 17 ottobre
Nell’indagine, tra l’altro, si punta a far luce anche su una cena che si sarebbe svolta il 17 ottobre sempre a Mosca, esattamente il giorno prima dell’incontro nella hall dell’albergo. Sarebbero stati presenti, tra gli altri, Salvini, lo stesso Savoini, il presidente di Confindustria Russia e manager Eni Ernesto Ferlenghi e Luca Picasso, direttore di Confindustria Russia, oltre a Claudio D’Amico, consigliere ‘per le attività strategiche di rilievo internazionale’ del leader della Lega.