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I giovani Pd del Nord Ovest chiedono le dimissioni di Poletti: “Ormai solo così può dimostrarci rispetto”

Dic 20, 2016

I Giovani Democratici invitano il ministro del lavoro Poletti a farsi da parte dopo le sue dichiarazioni sui giovani che vanno all’estero e i successivi “chiarimenti”. L’appello é firmato dai responsabili dei giovani del Pd della Liguria, del Piemonte, di Torino e Milano, della Valle d’Aosta nonché del responsabile nazionale Diritto e ambiente Michele Albiani. “Al ministro del Lavoro Giuliano Poletti – scrivono – indirizziamo questa lettera che non avremmo mai voluto scrivere, ma che ormai, di fronte alle sue parole, non possiamo più trattenere. Le sue dichiarazioni riguardanti una certa categoria di giovani che sarebbe meglio perdere che trovare ci hanno lasciati a dir poco basiti. A nulla sono servite scuse e rettifiche, perché quello che per lei potrà rappresentare un piccolo ‘inciampo’ politico, per la nostra generazione rappresenta invece una dolorosa quotidianità”.

La lettera prosegue con toni duri: “Quello che lei ha detto è per noi come sale su una ferita aperta, brucia da impazzire. Lei forse non capisce cosa significhi veder partire un fratello, una fidanzata, l’amico di una vita, o il compagno di banco delle superiori, per andare a cercare fortuna all’estero. Nell’epoca dei mercati e della competizione globale, sarebbe certamente miope e riduttivo pensare che il fenomeno delle migrazioni economiche sia da considerarsi deprecabile o da arginare, e infatti non è in alcun modo questa la nostra intenzione. Il tema secondo noi non è chi emigra, ma, piuttosto, per quale motivo lo fa. Quello che ci spaventa non è viaggiare, ma dover partire”. E aggiungono: “Dobbiamo partire perché qui le nostre ambizioni sono quotidianamente frustrate: da contratti precari che il Jobs Act evidentemente non poteva e non potrà eliminare; da ambienti di lavoro conservativi e refrattari al cambiamento e all’innovazione; da corsi di aggiornamento, lauree e master che non sembrano bastare mai; da datori di lavoro che ci vedono come un peso più che come un’opportunità; da genitori che sono la nostra forza perché ci sostengono ma diventano la nostra trappola quando non riusciamo ad emanciparci dal loro supporto; da mutui sognati e desiderati che non possiamo permetterci perché incompatibili con i nostri contratti di lavoro”.

La lettera si conclude con la richiesta di dimissioni: “Non siamo così ingenui da credere che qualcuno possa, con un colpo di spugna, cancellare questi problemi, ma non siamo nemmeno così stupidi da non capire che meriteremmo non solo ascolto, ma innanzitutto rispetto”. Un rispetto, conclude il messaggio, “che sarebbe adeguatamente

rappresentato dalla capacità di capire quando è proprio il caso di farsi da parte”. Per il momento, ma le sottoscrizioni continuano ad arrivare, firmano la richiesta di dimissioni Ludovica Cioria, segretario regionale Gd Piemonte, Michele Albiani, responsabile Diritti e ambiente, Francesco Striano, segreteria regionale Liguria, Davide Skenderi, segretario metropolitano Milano, Francesco Bouvet, segretario provinciale Torino, Matteo Pellicciotta, segretario regionale Aosta.

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