Ci sono volute più di sette ore per portare in salvo tutti i 153 sciatori bloccati dal pomeriggio di oggi sulla telecabina Plan Maison-Cime bianche laghi a causa del forte vento che ha fatto accavallare le funi dell’impianto di risalita, proprio come avvenne a settembre sul Monte Bianco.
Anche un elicottero della compagnia di volo svizzera Air Zermatt abilitato al volo notturno è stato impiegato nelle operazioni. Il vento, che nella prima fase dell’operazione ha rallentato i soccorsi, ha perso forza e questo ha consentito l’impiego del velivolo in supporto ai soccorritori che sono intervenuti in maniera acrobatica da terra arrampicandosi sui piloni e, agganciati al cavo portante, hanno raggiunto il tetto e sono entrati attraverso la botola. Poi hanno imbragato le persone e con un verricello le hanno calate a terra.
Una volta recuperati, i passeggeri della funivia sono stati fatti salire a bordo dei gatti delle nevi e condotti fino alla stazione di Plan Maison. Da lì sono stati riportati a valle con gli impianti. Tutti erano in buone condizioni fisiche. Un solo caso di leggera difficoltà per una ragazzina non sciatrice e che aveva calzature inadeguate, scarpe da ginnastica, ma anche per lei tutto risolto nel giro di pochi minuti dall’arrivo al punto medico avanzato e al ristoro.
Sono stati oltre 150 gli uomini del soccorso alpino, della guardia di finanza, della forestale, della protezione civile e dei vigili del fuoco impegnati nelle operazioni..
“Ero sulla seggiovia del Cretaz quando, all’improvviso, si è alzato un vento fortissimo. Erano circa le 15.30. In tanti anni che vengo a Cervinia non ho mai visto una cosa simile”, ha detto Edilio Colaotto, turista di Genova, che da tanti anni frequenta le montagne della Valle d’Aosta. “Cumuli di neve alzati dal vento ci venivano contro – ha aggiunto – Ero sulla seggiovia assieme a un altro sciatore che si è aggrappato al seggiolino mentre le folate ci facevano ondeggiare. La seggiovia si fermava continuamente, alla fine, quando siamo arrivati in cima, hanno chiuso l’impianto. Sono sceso a valle perché non era più possibile sciare”.
Un episodio analogo era avvenuto a settembre, con la telecabina Aiguille du Midi-Punta Hellbronner, sul versante francese del Monte Bianco. In quel caso un guasto costrinse un centinaio di persone a trascorrere la notte all’addiaccio sospese
nel vuoto. Lo scenario di Cervinia si è presentato però differente, almeno per alcuni aspetti. Parola di esperto. “Alcune delle cabine nell’impianto francese non sono raggiungibili da terra, quindi non si possono evacuare senza elicottero. A Cervinia la situazione è diversa, l’impianto si riesce a raggiungere dal suolo”, ha spiegato il maresciallo Massimiliano Giovannini, al comando della stazione di Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Cervinia.