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Mantova, chiede 300mila euro ai carabinieri per non commettere attentati ai treni: arrestato

Dic 25, 2016

Voleva 300mila euro dai carabinieri per non compiere un attentato contro treni, ma gli è andata male. Scoperto dai militari è stato arrestato e rinchiuso nel carcere di Mantova con le gravi accuse di attentato a impianti di pubblica utilità e alla sicurezza dei trasporti. L’uomo, infatti, un agricoltore 60enne della provincia di Reggio Emilia, aveva messo dei blocchi di cemento lungo i binari della ferrovia Suzzara-Parma e un treno li aveva urtati, fortunatamente senza conseguenze per i passeggeri.

L’epilogo della vicenda, che si trascinava da oltre dieci giorni, è arrivato nella notte tra venerdì e sabato, vigilia di Natale, quando i carabinieri hanno arrestato l’attentatore, che sembra abbia agito per non meglio specificati motivi economici e familiari. Tutto è iniziato lo scorso 12 dicembre quando i carabinieri di Suzzara (Mantova), nella cassetta delle lettere della loro stazione, trovano una lettera anonima a loro indirizzata. Il misterioso autore chiedeva 300mila euro per non compiere un attentato ai treni.

Tre giorni dopo una telefonata anonima ai carabinieri chiedeva i soldi per evitare la collocazione di blocchi di cemento lungo la linea ferroviaria Suzzara-Parma. Quattro ore dopo la telefonata, alle 6, nei pressi di Suzzara, un treno urta dei blocchi in cemento lasciati sulle rotaie, fortunatamente senza conseguenze per i passeggeri. Nei giorni successivi altre telefonate anonime, tra cui una rinnovata richiesta di soldi arrivata ai carabinieri, questa volta di Gonzaga.

Le indagini, partite subito dopo la prima lettera, grazie all’esame

delle telecamere attorno a varie cabine utilizzate dall’attentatore, hanno permesso di individuare un’auto sospetta. Ad un parente del proprietario sono state fatte sentire le registrazioni delle telefonate anonime e la voce è stata riconosciuta come quella dell’agricoltore. Durante la perquisizione della sua abitazione nel Reggiano sono stati scoperti una pistola, un fucile e altre lettere anonime preannuncianti attentati ai treni, pronte per essere spedite.

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