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Due ore di ginnastica alle elementari, la legge passa alla Camera

Dic 18, 2018

ROMA – Più ginnastica a scuola, segnatamente dai sei agli undici anni. Due ore strutturate di Educazione motoria a partire dalle primarie, le elementari. L’idea forza del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, laureato nella disciplina, poi docente di Motoria, quindi allenatore di basket, supera con facilità il passaggio alla Camera ed entra in Senato con ampie possibilità di diventare legge. Ne è convinto lo stesso ministro che, andando oltre una naturale prudenza, mette enfasi nel suo comunicato di annuncio: “È il primo passo per un’operazione storica: dare dignità allo sport sin dal primo ciclo”.

Il ministro parla del disegno di legge delega che ha riassunto cinque proposte parlamentari trovando nel percorso congrue risorse: quella delega ha ottenuto sostegno anche nell’opposizione. Scrive il ministro: “Daremo vera dignità alla pratica sportiva e diffonderemo l’educazione ai corretti stili di vita a partire dai bambini più piccoli”. Questo esecutivo, come sta accadendo con il tentativo di riforma dell’Educazione civica, prova a dare continuità a una materia su cui i diversi ministeri da anni spingono, senza riuscire a farla applicare con omogeneità nel Paese. Sulla motoria a scuola, per fare esempi, si sono susseguiti gli incontri e le intese con il Coni. (ai tempi dell’ex ministra Gelmini si chiamava “alfabetizzazione motoria”). Ancora lo scorso febbraio Valeria Fedeli stanziò 15 milioni per “Sport di Classe”: sessanta ore di attività motoria e sportiva in più – due ore a settimana, appunto – nelle scuole del primo ciclo del Paese. Oggi si replica la stessa idea.


Il ministro Bussetti è riuscito a inserire nella legge delega l’obbligatorietà di laurea per i docenti di Motoria, in un primo momento prevista nella Legge di bilancio. Sottolinea: “Si tratta di un risultato non scontato trattandosi di una materia più volte affrontata ma mai portata a compimento”. Ora l’Educazione motoria per le elementari va al voto in Senato: potrebbe essere il passaggio decisivo.

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