• 19 Aprile 2024 5:57

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DOOM Eternal, la prova dal QuakeCon Europe 2019

Lug 28, 2019

25 anni di DOOM e non sembra invecchiato di una virgola. Il progenitore dei first person shooter è infatti più in forma che mai; diverte, non stanca e impressiona, grazie a un gameplay sempre frenetico e frizzante. Stiamo ovviamente parlando del nuovo DOOM Eternal che dopo averlo non troppo mai elogiato durante l’E3 2019, lo abbiamo nuovamente rigiocato durante il QuakeCon Europe e nonostante la demo fosse la stessa, siamo riusciti a cogliere alcune nuove sfumature interessanti. A ogni modo, lo diciamo subito: questo DOOM Eternal si pone per essere il capostipite degli sparatutto in prima persona del futuro.

Sempre in mezzo all’azione

La demo che abbiamo provato è in realtà una build nuova di quella che avevamo già avuto modo di apprezzare durante la fiera losangelina. Tuttavia in questo specifico caso ci è stata data la possibilità di giocarla con più tranquillità e maggior attenzione.


Partiamo dalle basi, le nuove meccaniche introdotte. Innanzitutto il nostro Doomguy, ancora più cattivo del solito, ha la possibilità di utilizzare armi a spalla di supporto che possono variare dal lancio delle granate fino a un lanciafiamme per sfuggire agli avversari. Sono abilità a tutti gli effetti e vanno usate con parsimonia, poiché è necessario un minimo lasso di tempo per lasciarle ricaricare. La motosega ora non è più una comune arma come era nel precedente capitolo, ora basta attivarla con un specifico tasto e permette di uccidere istantaneamente un nemico e recuperare munizioni. Per utilizzarla è necessario,come in passato, trovare la benzina per rifornirla. Se quest’ultima recupera le munizioni, la vita è garantita dalle classiche esecuzioni, tutte diverse e sempre gratuitamente violente e originali, un vero e proprio bagno di sangue che non fa altro che rendere tutta l’azione di gioco ancora più appagante. Non mancano, ovviamente, una grandissima quantità di armi pronti a eliminare tutto ciò che vi capita a tiro, dal classico shotgun fino al fucile a particelle o al lanciarazzi.

Ci sono poi una serie di nuove armi e rivisitazioni di quelle già viste in passato; è molto importante variare e cercare l’arma giusta per il nemico specifico. Questo anche perché le munizioni, vi garantiamo, finiscono subito e non sempre si ha a disposizione la motosega attiva per cercare di recuperarle in fretta.

Oltre ai nuovi movimenti che andremo ad analizzare più tardi, è interessante la nuova struttura legata alle vite. Possiamo morire e ricominciare dal primo checkpoint utile, esattamente come in passato, ma DOOM Eternal, vista la mole di nemici su schermo, ha voluto osare di più, introducendo le classiche vite. Queste vanno trovate e permettono, se si muore, di resuscitare immediatamente, senza dover ricaricare la partita. Facile direte voi e invece vi possiamo assicurare che il bilanciamento è perfetto, si è sempre appesi su una corda e la difficoltà è ostica anche a partita “normale”. Preparatevi quindi a sudare davvero sette camicie nelle nei livelli di difficoltà superiori.

Mai un movimento banale

DOOM Eternal gioca con i movimenti ancor di più rispetto al predecessore del 2016. Se non si entra subito nel concetto di doversi continuamente spostare negli scontri c’è il serio rischio di incappare in una morte veloce e dolorosa. Per questo ID Software ha perfezionato il già ottimo gameplay del primo capitolo, introducendo scatti in avanti, laterali, arrampicate su pareti rocciose e una verticalità semplicemente perfetta e ancora più frequente.

Gli scontri sono ancora più dinamici; i nemici attaccano da ogni parte, non c’è mai un momento di riposo, a volte gli scontri durano anche dieci/quindici minuti ininterrotti e comincia davvero a divenire difficile riuscire a sopravvivere se non si è sufficientemente concentrati sull’azione di gioco. C’è però da sottolineare che a differenza della demo provata all’E3 2019, ci è sembrato che il team di sviluppo abbia lavorato meglio sul bilanciamento, modificando la presenza di alcuni demoni in determinate zone, dove quest’ultimi sono ancora più vari e in quantità maggiore, mischiando vecchie glorie a nuove temibili creature come il DOOM Hunter, un demone con innesti cibernetici con tanto di missili a supporto.


Sull’esplorazione non siamo riusciti ad approfondire, questo perché la demo saltava pezzi di storia in maniera casuale, non permettendoci di capire le reali dimensioni delle aree di gioco che nel primo DOOM erano abbastanza grandi. Le sezioni da noi provate, però, erano grandi, si, ma estremamente lineari, anche se ci hanno permesso comunque di trovare un potenziamento per la vitalità che normalmente viene nascosto.

Su questo però siamo ottimisti, il gioco dovrebbe essere cosparso di segreti e vie nascoste, ma questo molto probabilmente lo scopriremo nella versione finale.

Un gioco possente

DOOM Eternal è tecnicamente notevole, con un impatto visivo generale molto soddsfacente, galvanizzato da una fluidità senza pari e un comparto artistico di altissimo livello. Parliamo certamente di una delle migliori operazioni tecniche di questa generazione, almeno su PC. Si perché abbiamo avuto modo di provare DOOM Eternal solo su un PC di fascia alta che montava una non precisata configurazione con Nvidia RTX.

Anche il ray tracing, presente, non c’è stato in realtà modo di verificare se fosse attivo, anche se alcuni riflessi hanno lasciato intuire che effettivamente ci fosse.

Considerando il lavoro svolto dal team con il primo DOOM, non pensiamo che la software house non sia riuscita a ottimizzare il seguito in maniera sopraffina anche su console. Questo, tuttavia, non lo possiamo ancora sapere, ragion per cui meglio lasciare il giudizio in questione durante la recensione o una prova più concreta sulle piattaforme da salotto.


C’è però da sottolineare ancora una volta, un comparto audio semplicemente perfetto che riesce a miscelare in maniera consona effettistica degli scontri a fuoco e le classiche musiche metal/rock, che aiutano non poco ad affrontare i combattimenti con uno spiglio decisamente diverso.

Tirando le somme

C’è ben poco da dire. DOOM Eternal lascia senza fiato, letteralmente tutti i sensi. Il gameplay è vibrante, frenetico, frizzante, mai banale e tiene l’attenzione del giocatore sempre alta. Parliamo di uno sparatutto in prima persona puro, che riesce a svecchiare il genere nella forma migliore possibile. Attendiamo di scoprire e provare di più su Battlemode, multiplayer e aree di gioco della campagna. Fino ad allora, lo ribadiamo, DOOM Eternal vuole essere l’FPS della generazione e ha grandissime chance per esserlo.

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