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Decapitò lo zio , condannato a 30 anni

Ott 2, 2017

E’ stato condannato a 30 anni Claudio Borgarelli, ex infermiere di 55 anni, che un anno fa a Lumarzo uccise e decapitò lo zio Albano Crocco. Il processo era con rito abbreviato davanti al gup Maria Teresa Rubini.

Borgarelli, difeso dall’avvocato Antonio Rubino, è stato presente in aula e non ha detto una parola dopo la lettura della sentenza. Nelle scorse udienze, invece, ha chiesto perdono alla famiglia dello zio: “Perdonatemi. Sono andato oltre i limiti della mia mente. La terra per me era tutta la mia vita”. Il perito del giudice aveva dichiarato l’uomo capace di intendere e volere sia al momento del delitto che nelle fasi successive. I familiari, assistiti dall’avvocato Giulia Orlando, avevano chiesto un milione di euro a titolo di risarcimento per la moglie e 700 mila euro per i due figli. L’ex infermiere, negli scorsi mesi, ha già ceduto l’intero suo patrimonio ai familiari per iniziare a risarcirli.

Ergastolo pieno era stata la richiesta fatta dal pm Giovanni Arena al processo con rito abbreviato davanti al giudice per l’udienza preliminare. Il perito del giudice ha dichiarato l’uomo capace di intendere e di volere: sia al momento del delitto; sia nelle fasi successive in cui aveva cercato di far sparire il cadavere.

Secondo le indagini dei carabinieri della locale stazione e del Nucleo Investigativo di Genova, Borgarelli aveva messo alcuni paletti all’ingresso del sentiero che porta al bosco, per impedire l’accesso ai mezzi. Questo gesto era stato accompagnato da lamentele da parte dei visitatori e dei confinanti, compreso lo zio, con il quale peraltro erano in corso

dissidi, antiche ruggini proprio dovute alle proprietà.

Quella mattina, Crocco discusse con Borgarelli e, secondo il racconto di quest’ultimo, lo zio lo avrebbe insultato. A quel punto l’ex infermiere perse il controllo, sparò con una pistola caricata a pallini lo zio e poi lo decapitò con un machete, infine, trascinò il corpo in un dirupo e gettò la testa in un cassonetto della spazzatura insieme agli abiti sporchi di sangue.

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