L’avete capito che con questa riforma le regioni non avranno pi autonomia impositiva? Anzi peggio, che saranno ridotte a meri esattori per conto dello Stato?. Roberto Calderoli un fiume in piena. Il senatore della Lega che inizialmente del ddl Boschi stato anche relatore, punta l’indice sul nuovo titolo V.
Perch la riforma limita l’autonomia impositiva delle Regioni?
Ha letto il secondo comma del nuovo articolo 119? Stabilisce che spetta allo Stato il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario. Questo significa che con legge dello Stato si stabilisce quanto deve essere riscosso. A quel punto il giochino sar quello di ridurre i trasferimenti per quell’importo che sulla carta lo Stato imputa alle regioni. Sulla carta perch la certezza dell’incasso non c’ e quindi le Regioni saranno costrette a trasformarsi in esattori, in quello che faceva Equitalia, per far tornare i conti. Ci troveremo nel paradosso che a Roma il governo si far bello annunciando la riduzione della pressione fiscale, lasciando poi alle Regioni l’ingrato compito di trovare i soldi. Siamo alla beffa che si somma all’esproprio del potere legislativo delle Regioni che stato azzerato.
Non crede che l’eliminazione delle materie concorrenti sia un elemento di chiarezza?
Non cos. Il potere legisltivo viene trasferito tutto in capo allo Stato, alle regioni viene riservato solo un ruolo amministrativo. Come se non bastasse c’ poi la clausola di supremazia per cui lo Stato pu intervenire anche in materie di competenza regionale, se ritiene che venga messo a repentaglio l’interesse nazionale. Di fatto pu legiferare su tutto. Quanto alla cosiddetta eliminazione delle materie concorrenti siamo di fronte a una farsa.
La Corte costituzionale dal 2001 stata sommersa da migliaia di contenziosi tra Stato e Regioni…
vero. Ma in questi anni si formata una giurisprudenza consolidata che ha risolto tutti i dubbi. Ora invece torniamo al punto di partenza perch le materie concorrenti non sono affatto scomparse con l’abrogazione del terzo comma del 117, si chiamano solo in modo diverso. La nuova Costituzione prevede che su alcune materie lo Stato debba limitarsi a disposizioni di principio. Dunque ogni volta che una Regione riterr che lo Stato abbia superato questo limite chieder l’intervento della Consulta e ci ritroveremo con altre migliaia di ricorsi.
Lei inizialmente aveva condiviso l’impianto sul nuovo titolo V perch si ricreduto?
Al Senato avevamo raggiunto un accordo unanime, condiviso anche dal ministro Boschi e dalle Regioni. Quando poi il provvedimento arrivato alla Camera quell’accordo stato cancellato. Adesso ci troviamo con una serie di norme che, anzich chiarire, aumentano la confusione e contemporaneamente azzerano il potere legislativo delle Regioni. Senza contare la perdita della sovranit nazionale.
A che si riferisce?
Al primo comma dell’articolo 117. Attualmente la potest legislativa esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione e dei vincoli che derivano dagli obblighi internazionali e dall’ordinamento comunitario. Il nuovo articolo 117 invece parla dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea, questo significa che abbiamo costituzionalizzato quanto viene impartito da Bruxelles, non siamo pi uno Stato sovrano.
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