• 17 Maggio 2024 7:02

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Borse: Wall Street rimbalza, l’Europa chiude debole

Feb 9, 2018

MILANO – Ieri sera Wall Street è entrata ufficialmente in una fase di “correzione”, avendo perso più di dieci punti percentuali dall’utimo picco che era stato toccato il 26 gennaio: da allora, alla capitalizzazione mondiale dei titoli azionari sono venuti a mancare oltre 5mila miliardi di dollari. Sembra passata una vita da quando i listini aggiornavano un record via l’altro, mentre nelle ultime sedute l’umore è profondamente cambiato. Ieri gli addetti ai lavori hanno potuto parlare di sell-off, con un’ultima ora di scambi pesantissima che ha portato il Dow Jones a perdere di nuovo più di mille punti, scendendo sotto la soglia di 24mila punti (-4,15%). Lo S&P500 ha limato il 3,75% e il Nasdaq il 3,9%, mentre il Vix – indice che traccia la volatilità sul quale si sono puntati molti azzardi speculativi – ha segnato un nuovo balzo del 27,6%. Come nota Bloomberg, lo S&P500 ha ormai eroso i guadagni da inizio anno e si avvia alla peggior settimana dal 2011. Una simile seduta nella principale Borsa mondiale non poteva che farsi sentire altrove: la Borsa di Tokyo ha infatti chiuso l’ultima seduta della settimana in sostenuto ribasso, stamane, con il Nikkei che ha ceduto il 2,32%, a quota 21.382,62.

In Europa gli scambi partono in rosso, ma con proporzioni più contenute: Milano cede lo 0,6% nelle prime battute. A Piazza Affari continua la stagione delle trimestrali finanziarie: Mediobanca ha segnato un utile record nel primo semestre a 476 milioni, Ubi si aspetta un 2018 con profitti in “importante crescita” e Unipolsai ha aumentato la cedola del 16% a 0,145 euro. Nel resto d’Europa, Londra cede lo 0,36%, Parigi lo 0,22% e Francoforte riesce ad aprire sulla parità.

Il finale di seduta sui mercati asiatici è stato negativo ovunque: Hong Kong ha perso poco più di tre punti percentuali, Shanghai è arrivato a cederne quattro con l’altro listino cinese di Shenzhen che ne ha persi tre, mentre Seul ha chiuso in ribasso dell’1,8%. Più contenuti i ribassi a Singapore, che si avvia alla conclusione degli scambi in calo dell’1,5%, così come Mumbai che cede l’1,2%.

Lo spread tra Btp e Bund apre in leggero ampliamento sopra 120 punti base, con il decennale italiano che rende il 2% sul mercato secondario. L’euro apre sotto 1,23 dollari, con il biglietto verde che ha rialzato la testa per l’aspettativa di un rialzo dei tassi Usa, la stessa che sta facendo soffrire le Borse. La moneta europea passa di mano a mano a 1,2268 e 133,81 yen. Dollaro/yen in rialzo a 109,06.

Il Senato americano ha approvato nella notte il budget biennale 2018-2019, dopo che a mezzanotte era scattato il secondo ‘shutdown‘ in tre settimane: i voti favorevoli sono stati 71, i contrari 28. Ora il provvedimento è al voto della Camera ma l’approvazione, che serve a scongiurare una nuova chiusura degli uffici pubblici, non è per niente scontata. Dal fronte macro si registra che la produzione industriale francese è salita dello 0,5% mensile a dicembre, dopo il -0,3% di novembre. Il dato è atteso anche per l’Italia: si aspetta un ritorno alla crescita dopo la stagnazione di novembre. Negli Usa si guarda alle scorte all’ingrosso.

Tra le materie prime, infine, il prezzo del petrolio continua a scendere, dopo i dati sulle scorte Usa e per l’apprezzamento del biglietto verde. Sui mercati asiatici i future sul Light crude Wti cedono di 62 cent a 60,53 dollari e quelli sul Brent vanno giù di 43 cent, a 64,38 dollari.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close