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Borse nervose in attesa dei verbali Fed. May sottopone Brexit al Parlamento, la sterlina recupera

Ott 12, 2016

MILANO – Il nervosismo domina sui mercati finanziari, giustificato da una serie di elementi di incertezza che pesano sulle considerazioni degli investitori. Milano apre la giornata di contrattazioni sulla parità, Francoforte lima lo 0,3 e Parigi lo 0,1%.

I listini asiatici hanno trattato deboli nella notte, con l’indice Msci Asia Pacific che ha rivisto i minimi da tre settimane. A spiegare i cali c’è il prosieguo delle vendite su Samsung, in un periodo tremendo a causa dello stop alla vendita del Galaxy Note 7, ma anche l’avvicinarsi della possibile stretta monetaria della Federal Reserve, che potrebbe avviare il percorso di chiusura dei rubinetti del denaro facile. Le Borse americane, in attesa di leggere i verbali dell’ultima riunione della Banca centrale, sono per altro concentrate su una stagione di conti trimestrali che non è partita con il piede giusto. Resta poi sempre acceso un faro sulla Gran Bretagna e sulla preparazione delle trattative pre Brexit: dopo aver aggiornato i minimi da oltre trent’anni sul dollaro, la sterlina riprende un po’ di fiato: il premier Theresa May ha detto che l’approccio alle trattative del governo britannico passerà sotto il voto del Parlamento, allontanando un po’ i timori di imposizione di una linea dura che costerebbe moltissimo all’economia di Sua Maestà.

Continua intanto la debolezza dell’euro sui mercati valutari. Sulle piazze asiatiche l’euro scende a 1,1035 sul biglietto verde. Si ferma invece, come accennato, il calo della sterlina che si attesta a 1,2289 sul dollaro. Apertura in lieve calo per lo spread tra il Btp e il Bund tedesco poco sotto 135 punti base, con un rendimento del titolo decennale italiano all’1,38% in attesa dell’asta del Tesoro che offre 6,5 miliardi di Bot a 12 mesi. Nell’agenda macro si iscrivono, per l’Italia, la votazione in Commissione Bilancio di Camera e Senato sulla Nota di aggiornamento del Def 2016, mentre dall’Eurozona arriva la produzione industriale di agosto. I prezzi al consumo in Francia sono intanto scesi dello 0,2% congiunturale a settembre e saliti dello 0,4% su anno. Negli Usa, oltre ai verbali della Fed della riunione del 21 settembre scorso, arrivano le richieste di nuovi mutui e il rapporto JOLTS sui posti di lavoro vacanti.

Borse nervose in attesa dei verbali Fed. May sottopone Brexit al Parlamento, la sterlina recupera

Due giorni sui mercati del dollaro contro le principali divise mondiali

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La Borsa di Tokyo ha chiuso le contrattazioni col segno meno, stamane: l’indice Nikkei ha segnato un ribasso dell’1,09% a quota 16.840.00, con una perdita di 184 punti. La valuta nipponica si è assestata a quota 103,50 sul biglietto verde. Lo yuan ha ceduto ancora terreno sul dollaro, per il terzo giorno di fila: la parità centrale della divisa cinese ha perso 160 punti base, a 6,7258 sul dollaro. In Giappone, ad agosto gli ordini di macchinari industriali sono calati del 2,2% su base mensile, rispetto al +4,9% di luglio. Su base annua la crescita è stata dell’11,6%, rispetto al +5,2% di luglio.

Le quotazioni dell’oro sono in aumento sui mercati asiatici: il metallo con consegna immediata guadagna lo 0,4% ed è scambiato a 1.256 dollari l’oncia. Quotazioni in rialzo anche per il petrolio, con i contratti sul greggio Wti con scadenza a novembre che recuperano 19 centesimi e tornano a sfiorare i 51 dollari a 50,98 (50,79 sera a New York). Il prezzo del Brent sale a 52,64 dollari. Ieri il settore del greggio ha moderato gli entusiasmi che si erano registrati negli ultimi giorni: la Russia ha precisato che l’apertura al taglio delle estrazioni annunciato dall’Opec e spinto dall’Arabia Saudita è solo parziale. Mosca, infatti, intende al massimo congelare gli attuali livelli, ma non fare di più. Eppure, proprio in queste settimane l’Aie ha censito nuovi picchi dei livelli di produzione di oro nero: prendono corpo i timori degli analisti per i quali il taglio dell’Opec potrebbe non bastare a livellare il mercato. Chiusura in calo ieri per la borsa di New York. A Wall Street il Dj ha lasciato sul terreno l’1,07% a 18.132 punti. Il Nasdaq ha fatto peggio con -1,54% a 5246 punti.

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