• 7 Maggio 2024 11:18

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Borse in bilico sulla guerra tecnologica tra Usa e Cina

Mag 21, 2019

MILANO – Ore 9:45. Un piccolo segnale di distensione nella guerra di logoramento tra Usa e Cina fa ben sperare i mercati, con i listini europei aprono in cauto rialzo. Il dipartimento del Commercio degli Stati Uniti consentirà a Huawei di acquistare alcuni prodotti made in Usa, al fine di garantire il funzionamento dei network già esistenti e per consentire a chi utilizza gli smartphone del gigante cinese di effettuare gli aggiornamenti ai software necessari: una sorta di ‘moratoria’ al bando della durata di 90 giorni, al termine del quale il dipartimento deciderà se accordare o meno una ulteriore proroga.

Stando ad altre indiscrezioni, Google avrebbe deciso inoltre di interrompere per il momento il piano volto a vietare a Huawei l’accesso alla licenza del suo sistema operativo Android. Ieri, i titoli tecnologici di tutto il mondo sono affondati, scontando anche la notizia dello stop delle forniture di chip a Huawei da parte di titani del settore hi-tech come Intel e Qualcomm.

Milano segna un progresso dello 0,5% dopo le prime battute, con Telecom e Stm che rimbalzano e la prima che beneficia di conti trimestrali superiori alle attese. Londra sale dello 0,4%, come Francoforte, e Parigi dello 0,1%.

Questa mattina, invece, i listini asiatici hanno chiuso in ordine sparso in scia alla notizia dei 90 giorni di finestra aperta dagli Usa prima di far scattare il bando a Huawei. La Borsa di Tokyo ha chiuso in ribasso mentre gli altri mercati hanno virato in territorio positivo per la parziale distensione dalla Casa Bianca: Shanghai in rialzo dell’1,4%; Hong Kong, piatta, Seoul +0,44%, Sidney +0,29%. Sulle azioni cinesi, ragiona con Bloomberg Sun Jianbo, presidente di China Vision Capital Management a Pechino, gioca a favore anche l’opportunità di inserirsi nella catena di fornitori tecnologici di Huawei, una volta che gli approvvigionamenti dagli Usa saranno bloccati. “La filiera globale delle Tlc può tranquillamente lavorare senza i fornitori americani”, dice l’esperto. “In ogni caso, difficilmente la Cina e gli Stati Uniti permetteranno di arrivare al peggior scenario della loro guerra, che significherebbe mettere dazi e barriere su ogni partita commericale e porterebbe a grandi perdite per entrambi”. Wall Street è reduce da un calo del Dow Jones dello 0,3%, mentre il Nasdaq è scivolato dell’1,4%.

Lo spread tra Btp e Bund tedesco apre stabile a 277,5 punti con un rendimento al 2,68%. L’euro apre in calo sotto 1,12 dollari. La moneta europea passa di mano a 1,1155 dollari e 122,89 yen. Dollaro/yen a 110.16. In giornata si attendono il rapporto dell’Ocse sull’andamento economico e la fiducia dei consumatori europei.

Tra le materie prime, l’oro è in calo sui mercati asiatici a 1.274,90 dollari l’oncia che rappresentano una flessione dello 0,23%. Il petrolio è invece in rialzo a 63,41 dollari per il barile Wti e a 72,14 dollari per il Brent.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close