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Borse europee contrastate, Milano +1,1%. Mercati in attesa della Fed

Mar 3, 2017

MILANO – Ore 10.30. Le Borse europee aprono in calo in una giornata che guarda soprattutto al discorso di questa sera del governatore della Fed Janet Yellen che potrebbe indicare un aumento dei tassi già per il mese di marzo, sulla scia di quanto anticipato in questi giorni da altri membri della Banca Centrale, da ultima uno dei membri del board, Lael Brainard. In avvio a Francoforte il Dax scivola dello 0,47%, a Parigi il Cac40 cede lo 0,23% e a Londra l’indice Ftse100 perde lo 0,26%. A Milano l’indice Ftse Mib scivola dello 0,41%.

Ieri Wall Street ha rallentato la sua corsa, nonostante la fiammata registrata da Snapchat al suo esordio alle quotazioni, con il titolo del social newtork che ha chiuso in rialzo del 44% rispetto al suo prezzo iniziale. Chiusura di settimana in netto calo per la Borsa di Tokyo, con l’indice Nikkei 225 che cala dello 0,49% a 19.469,17 punti, e l’indice Topix a -0,42% a 1.558,05 punti.

Lo spread intanto apre in leggero aumento a 182 dopo la chiusura a 181 punti di ieri. Il rendimento del decennale al 2,11%. Leggo rialzo invece per il cambio euro-dollaro, con la moneta del vecchio continente che scambia a 1,052 biglietti verdi.

Il prezzo del petrolio si stabilizza, dopo un deciso ribasso ieri a New York. Sui mercati asiatici i future sul Light crude guadagnano 10 cent a 52,71 dollari e quelli sul Brent scendono di 11 cent a 55,19 dollari. Mentre l‘oro cala ancora, il metallo con consegna immediata viene scambiato questa mattina a 1232 dollari l’oncia, in callo 0,2%.

Nell’agenda macroeconomica i dati sul pil quarto trimestre 2016 diffusi dall’Istat. Il settore terziario italiano registra un rialzo della crescita nel mese di febbraio, su livelli record da dicembre 2015. L’indice destagionalizzato Markit, che con una singola domanda chiede alle aziende campione di paragonare l’andamento dell’attività del mese in corso rispetto a quello precedente, ha infatti segnato 54,1 punti, in aumento dai 52,4 punti. L’indice Pmi servizi dell’Eurozona si è attestato a febbraio a 55,5 punti, secondo la lettura finale, leggermente in ribasso rispetto ai 55,6 punti della stima preliminare.

In mattinata sono già arrivati invece i dati sull’inflazione giapponese, cresciuta dello 0,1% a gennaio, per la prima vota dopo 11 mesi. In calo la disoccupazione. Il tasso è sceso di 0,1 punti nel mese di gennaio rispetto al mese precedente, scendendo al 3% della forza lavoro, restando sui livelli minimi degli ultimi 20 anni. Dagli Usa atteso invece l’indice Ism non manifatturiero.

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