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‘Bava di lumaca per conservare il cibo’, 3 liceali da Gallipoli agli Usa per le Olimpiadi dei piccoli geni

Apr 20, 2017
LECCE – La bava delle lumache può essere utilizzata per conservare i cibi: lo hanno dimostrato tre studenti gallipolini, che dal 12 al 17 giugno porteranno il progetto A A passo di lumaca sul biorivestimento edibile al Genius Olympiad di Oswego negli Stati Uniti. Il team è costituito da Alessandro Bruno, Roberto Leone e Gabriele Mariello (della quarta B e prima E del liceo scientifico Quinto Ennio di Gallipoli), coordinati dalla professoressa Rosanna Congedo. E’ stata lei a spiegare che gli studenti salentini hanno studiato a lungo le lumache, alimento molto utilizzato fin dall’antichità nel Sud Italia e noto per l’alto contenuto di vitamine e amminoacidi nonché per le proprietà benefiche della bava.

“La sostanza lattiginosa prodotta da quelle che in dialetto salentino si chiamano moniceddhe contiene un antibatterico naturale – ha chiarito la professoressa Congedo – Prima di utilizzarla è stata sottoposta a test microbiologici, del ph, dei metalli pesanti, della concentrazione proteica e dell’individuazione della capacità inibente”. Dopo le analisi, la bava delle lumache è stata utilizzata per produrre un biorivestimento che può essere mangiato, insapore e incolore, da applicare sopra gli alimenti al posto dei conservanti sintetici.

Nello specifico, è stato verificato che tale conservante migliora la conservazione di verdure e prodotti ortofrutticoli freschi, come mostrano le fotografie scattate, per esempio, su campioni di ananas o di broccoli. In una sola settimana, i cibi ricoperti dal biorivestimento hanno dimostrato minore ingiallimento, perdita di peso e carica batterica.

Il progetto, grazie alla sua carica innovativa,

è stato selezionato tra i finalisti del concorso europeo ‘I Giovani e le scienze’ e già presentato alla mostra Fast (Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche) di Milano. A giugno i tre inventori e la professoressa che li affianca voleranno negli Stati Uniti e, da settembre, il lavoro ricomincerà per migliorare il biorivestimento e valorizzare le potenzialità scientifiche e tecnologiche della scoperta.

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