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Badge e impronte digitali, addio furbetti del cartellino

Nov 10, 2016

Ieri mattina i dipendenti dell’Ufficio personale dell’Azienda ospedaliera Ruggi d’Aragona di Salerno sono stati costretti a “beggiare” con il cartellino e poi con le impronte digitali.Qualcuno deve aver storto il naso, altri invece neanche alzato un sopracciglio.

rilevatore impronterilevatore impronte
Il rilevatore di impronte

Il senso di questa novità si deve all’esigenza di incrementare i controlli su entrate e uscite. Prova ne sia che da dicembre il servizio sarà esteso a tutti i 3mila dipendenti della struttura sanitaria.

“L’impronta è registrata sul badge grazie a un chip criptografato e non su un data base aziendale. Insomma il dispositivo mette solo a confronto le impronte, reali e registrate”, ha spiegato il manager Nicola Cantone.

“Vuol dire che non c’è alcun rischio di violazione della privacy perché i dati personali restano a esclusiva disponibilità del proprio badge. Altro che Stato di polizia, questo sistema tutela l’azienda ma anche il dipendente, perché dà la certezza assoluta della presenza sul luogo di lavoro”.

In verità come ribadisce il manager la maggioranza dei dipendenti non appartiene alla categoria dei “furbetti del cartellino” ma ogni azione per arginare il fenomeno della timbratura seriale dovrebbe essere accolta positivamente. Lo stesso sindacato Cgil-medici si è espresso positivamente. Per chi ha sempre rispettato le procedure non cambia nulla.

impronta digitaleimpronta digitale

Cantone ha ricordato che la recente inchiesta sull’assenteismo ha tirato in ballo 200 elementi – e non 800 come si era detto all’inizio. Un numero comunque inaccettabile che ha convinto il management a intervenire chiedendo prima il benestare del Garante della Privacy per la “rilevazione biometrica”. Il 15 settembre è arrivato il via libera, dopodiché tutto è stato implementato a tempo record.

“E noi siamo stati celeri, nel giro di qualche mese, il sistema è stato attivato”, ha dichiarato Cantone. Insomma, massima tutela per l’azienda ospedaliera, per la privacy dei dipendenti e per i cittadini.

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