ROMA – Azionisti e clienti. Con il nuovo piano strategico Enel sembra voler puntare a soddisfare soprattutto queste due categorie: “All’inizio del 2015 abbiamo presentato la nostra strategia. Da allora abbiamo superato gli obiettivi con un anno di anticipo – ha spiegato a Londra l’ad Francesco Starace di fronte ad analisti e giornalisti – ora aggiungiamo la digitalizzazione e l’attenzione al cliente quali leve per creare ulteriore valore attraverso i principi fondamentali della strategia stessa. L’insieme di queste azioni sosterrà la crescita degli utili e la generazione di cassa, da cui derivano la previsione di un incremento del dividendo e l’introduzione dell’eventualità di un programma di acquisto di azioni proprie”
Dividendo e buyback. La novità più forte per il destino del titolo in Borsa è quella del riacquisto di azioni proprie che partirà se Enel non dovesse completare in tempi brevi l’acquisto delle partecipazioni minoritarie in America Latina. Il controvalore massimo previsto è di 2 miliardi di euro su cui dovrebbe esprimersi l’Assemblea annuale degli azionisti nella primavera prossima. Certo invece l’aumento della quota di utili da destinare al dividendo: per il 2017 sarà il 65% (dal 60% previsto) e salirà al 70% per il 2018 e il 2019
Cessioni e risparmo. Rivisti al rialzo anche utili e margini: ebitda ordinario di 15,5 miliardi nel 2017 per salire a 17,2 miliardi nel 2019. L’utile netto ordinario a circa 3,6 miliardi nel 2017 e a circa 4,7 miliardi nel 2019. Starace prevede una “rotazione” di assete per 8 miliardi, vale adire cessioni pari a 3 miliardi e acquisti e reinvestimenti in per 4,5 miliardi, infine 0,5 miliardi saranno utilizzati per la crescita interna. Per quel che riguarda le rinnovabili è prevista la realizzazione di una capacità aggiuntiva di 6,7 gigawatt nei prossimi tre anni, comprensiva sia degli asset gestiti che di quelli consolidati. La capacità complessiva attuale è di circa 36 gw e può contare su una presenza globale e tecnologicamente diversificata.