ROMA – Lo scudo di Garibaldi, dono del popolo siciliano nel maggio del 1878, dopo lo sbarco a Marsala, è stato ritrovato a casa di un architetto. L’opera era sparita dal Museo del Risorgimento nei primi anni del 2000 in circostanze mai chiarite.
Si tratta di un’opera unica nel suo genere: una scultura bronzea policroma di forma circolare, del diametro di 118 cm e del peso di circa 50 chilogrammi, realizzata da Antonio Ximenes, padre del più noto scultore Ettore Ximenes. Nel centro dello scudo, al posto dell’antico brocchetto che serviva per colpire il nemico, sporge da una conchiglia, per l’appunto Caprera, sormontata dalla testa di Giuseppe Garibaldi. Fa da cornice una corona di quercia cinta da un nastro: sulle foglie sono incise le principali battaglie combattute da Garibaldi, da Montevideo e Digione. Lo scudo è diviso in otto raggi, in ognuno dei quali sono incisi gruppi allegorici che riportano gli stemmi delle principali città italiane, oltre ad icone simboliche che rappresentano la Carità, la Giustizia, la Gloria e la Scienza strategica. L’intero scudo è cinto da una corona d’alloro dove sono incisi i nomi di tutti i Mille di Marsala.
