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Ott 6, 2019

dichiarazioni dei redditi

di Stefano Sirocchi

6 ottobre 2019


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4′ di lettura

Documentazione completa, data di sostenimento della spesa, verifica del rispetto del limite di 250 euro complessivo e per ciascun abbonato familiare a carico del contribuente. Questi i controlli da effettuare per ottenere lo sconto fiscale sugli abbonamenti al servizio di trasporto pubblico, una delle novità contenute nella dichiarazione dei redditi 2019 che può essere ancora corretta, in caso di necessità.

I beneficiari

Innanzitutto è necessario distinguere tra i beneficiari della detrazione d’imposta e gli utilizzatori del servizio di trasporto. Tra i primi vi sono le persone fisiche con Irpef ordinaria lorda e quindi potenzialmente i lavoratori dipendenti, i collaboratori, gli imprenditori, i professionisti eccetera. La detrazione spetta a patto che vi sia capienza e che il costo per l’acquisto degli abbonamenti non sia deducibile nella determinazione dei singoli redditi che concorrono a formare quello complessivo. Ad esempio non possono essere detratte le spese sostenute dal contribuente professionista o titolare di ditta individuale se le stesse risultano essere inerenti e deducibili dai rispettivi redditi di lavoro autonomo o d’impresa.

Tra gli utilizzatori del servizio di trasporto rientrano il contribuente e i suoi familiari – con un rapporto di parentela ricompreso tra quelli individuati dall’articolo 12 del Testo unico delle imposte sui redditi (ad esempio, figli, genitori, nonni) – che risultino fiscalmente a carico, ossia con un reddito complessivo annuo non superiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili e, se diversi dal coniuge e dai figli, anche conviventi con il contribuente o che da questi ricevano assegni alimentari non risultanti da provvedimenti dell’autorità giudiziaria. Per i figli con età non superiore a 24 anni il limite è incrementato a 4mila euro dal 1°gennaio prossimo (articolo 1, commi 252 e 253, della legge 205/2017).

Calcoli

L’articolo 15, comma 1, lettera i-decies del Tuir prevede che la detrazione del 19% dall’Irpef spetta con riferimento alle spese sostenute per l’acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale per un importo non superiore a 250 euro. Posto che si tratti di abbonamenti agevolabili, se i beneficiari del servizio sono familiari a carico, la detrazione deve essere calcolata tenendo conto sia del limite massimo di spesa ammesso pari a 250 euro, inteso come importo cumulato delle spese sostenute dal contribuente per l’abbonamento proprio e dei familiari a carico, sia come limite ammesso alla detrazione per ogni singolo abbonato (tale doppio limite, anche se non specificato nelle istruzioni per la compilazione del modello 730, è stato esplicitato nella circolare 13/2019 dell’agenzia delle Entrate).

In pratica occorre ridurre la spesa relativa a ciascun abbonato al valore di 250 euro se di importo maggiore e quindi dimezzarla se il familiare è a carico al 50 per cento. Ad esempio, se il costo per il contribuente è stato di 100 euro per sé e 300 euro per il figlio a carico al 50%, l’importo totale ammesso è di 225 euro, in quanto ai 100 euro del genitore si aggiunge la metà dei 250 euro del figlio, tenuto conto del secondo limite fissato per ogni singolo abbonato.

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