PER MOLTI continua ad avere un certo “fascino”, ma se anche a voi il look di Wikipedia sembra un po’ troppo datato per i tempi moderni, niente paura: da oggi abbiamo a disposizione un nuovo metodo per visualizzare la libera enciclopedia online che conta oltre 38mila voci in 250 lingue. Un sistema che potrebbe migliorare di gran lunga la nostra esperienza, rendendo la ricerca dei testi meno noiosa, e non solo: grazie al suo utilizzo, infatti, il paragone tra il regno creato da Jimmy Wales e Larry Sanger nel 2001 e un universo della conoscenza ci sembrerà ancora più ficcante. Perché Wikiverse, una mappa interattiva in 3D web-based, è letteralmente in grado di trasformare quest’impero di lettere e parole in un cosmo da esplorare.
”Immaginate Wikipedia come una galassia, dove gli articoli diventano stelle”, si legge nella descrizione del progetto curato dall’informatico francese Owen Cornec, con l’obiettivo di mostrarci le voci in ”maniera più coinvolgente”. Così basta andare sul sito e selezionare il numero di articoli di Wikipedia che vogliamo visualizzare in 3D. Sono tre le grandezze disponibili: leggera (50mila testi che equivalgono all’1% di Wikipedia), media (100mila testi; 2% di Wikipedia) e completa (250mila; 5% di Wikipedia). Naturalmente, più grande sarà la quantità scelta e più a lungo toccherà aspettare, però in cambio dell’attesa avremo un panorama più completo dell’intero network e dei suggerimenti migliori. Una volta effettuato il download, possiamo navigare nella galassia: le stelle vicine rappresentano i temi tra loro interconnessi, mentre per leggere le informazioni basta cliccare su ogni puntino iridescente.
Wikiverse è la versione aggiornata di un vecchio esperimento fatto su Google Chrome nel 2014, WikiGalaxy. Per metterla a punto Cornec ha raccolto migliaia di articoli da Wikipedia e creato una mappa in cui sono evidenti i collegamenti e la sovrapposizione di informazioni tra ciascuna voce. Due le pecche: una riguarda i non anglofoni, dato che al momento la lingua disponibile è solo l’inglese; l’altra – come annota il sito di tecnologia The Next Web e come abbiamo potuto testare – è dovuta al fatto che il sistema richiede molta potenza di calcolo, per cui non bisogna essere sorpresi se il nostro telefonino non riesce a caricarlo, meglio provare da pc e godersi lo spettacolo.