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Migranti: accordo Italia Malta su scambio naufraghi.

Lug 5, 2019

A BORDO DELLA NAVE ALEX – Sono da poco passate le due di pomeriggio quando dal Viminale arriva la notizia. Accordo totale tra Italia e Malta. La Valletta,”è disponibile ad accogliere gli immigrati a bordo della Alex, e Roma ne riceverà altrettanti da Malta per lasciare invariata la pressione dell’accoglienza sull’isola”.

In pratica non si accettano i migranti salvati dalla Ong che stanno al largo di Lampedusa ma quelli che ora sono a Malta sì, come dire: non è questione di migranti ma di chi interviene. E il ministro dell’Interno Matteo Salvini continua la linea dura con le ong colpevoli di salvare vite in mare, firmando il decreto per non far attraccare la nave Alex in porto.

Le ore sotto il sole tra chi viene sbarcato e chi ancora spera

Poco dopo tredici naufraghi, dei 54 soccorsi dalla barca Alex della ong Mediterranea, ferma davanti Lampedusa, vengono i trasbordati su una motovedetta della guardia costiera: sono uomini, 4 donne incinte, 4 figli piccoli, 2 papà, 2 accompagnatrici e un bambino di 11 anni solo, senza parenti. Verranno portati in ospedale, visitati, reidratati. Un’evacuazione medica decisa dai sanitari della capitaneria di porto per stato di necessità. Equipaggio e migranti vengono rifocillati dagli uomini della Capitaneria che portano panini e acqua, mentre arriva la notizia che forse unità navali maltesi si stanno muovendo per venire a prendere i migranti rimasti al largo.

Sotto il sole che non dà tregua restano equipaggio e 41 naufraghi, stretti su una nave di 18 metri stipata fino all’inverosimile, senza cabine, con la linea di bordo bassissima per il peso umano di chi ha attraversato il deserto, i centri di detenzione libica, per arrivare ad un passo dalla salvezza. “Non possiamo riprendere il mare al largo, con la prima onda i migranti cadrebbero in acqua”, dicono dalla Alex dove si registrano casi di scabbia e di pidocchi, mentre ragazzi e ragazze della ong si arrangiano e industriano per porre al riparo dal caldo soffocante chi da ore sta sulla tolda. Hanno usato persino le coperte termiche annodate per creare una sorta di tendone.

E nell’attesa che qualcosa accada, arrivano le prime reazioni alle decisioni di Salvini di vietare il porto alla barca a vela. Dalla Cgil, al Pd, al senatore Gregorio De Falco, gia Cinque Stelle e ora al gruppo misto, si moltiplicano le prese di posizioni, le proteste: “Ad Alex non può essere impedito di entrare in porto. È una barca che non può offrire protezione alla gente in coperta. In quelle condizioni, sotto un sole cocente, l’integrità fisica è a rischio”. dice su twitter il senatore Gregorio De Falco, già M5s e ora al misto.

“Questo non è un film. Qui si gioca con la vita delle persone e degli equipaggi. Salvini deve fare i conti con le migliaia di morti che ha sulla coscienza, fa eco Luca Casarini di Meditrerranea Saving Humans, replicando al vicepremier Matteo Salvini che ha definito ‘pirateria’ la decisione della barca Alex con 54 migranti a bordo di non andare a Malta o Tunisia.

L’accordo Italia- Malta

E stato il premier maltese Joseph Muscat a informare ieri, con un sms, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte della volontà di Malta di accogliere i 54 naufraghi soccorsi dalla nave Alex della Ong Mediterranea. Messaggio arrivato ieri sera, mentre Conte era a cena a Villa Madama con Putin. L’accordo prevede che La Valletta accoglierà i 54 naufraghi soccorsi dalla nave Alex dell’ong Mediterranea, “d’altra parte, l’Italia prenderà 55 migranti da Malta”. Lo stesso governo maltese precisa che “questo accordo non pregiudica la situazione in cui questa operazione ha avuto luogo e in cui Malta non ha alcuna responsabilità legale, ma fa parte di un’iniziativa che promuove uno spirito europeo di cooperazione e buona volontà tra Malta e l’Italia”.


Per ill vicepremier e ministro per lo Sviluppo economico, Luigi Di Maio sono invece “incoscienti questi delle Ong che utilizzano una barca a vela per andare in Libia, prendere delle persone e venire in Italia.”. “Io credo – aggiunge – che la questione della Mediterranea sia l’ennesima dimostrazione che ormai le Ong hanno trovato il loro palcoscenico”. Poi prosegue: “So che la Marina libica sta portando avanti un lavoro nelle acque Sar libiche che sono di loro competenza e quando ci sono barche fuori dalle Sar libiche intervengono le nostre marine, maltese e italiana. Se invece stiamo dicendo che su mille persone che preleva la Marina libica in un periodo ogni tanto la Ong va lì e ne prende 50 e le porta in Italia per sfidare questo governo, questo è un atteggiamento per me disonesto intellettualmente. Questo è il punto”.

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