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Borse positive con l’ottimismo sui dazi, vola la Cina

Mar 29, 2019

MILANO – Ore 12:00. I listini azionari si preparano a chiudere un trimestre positivo, nonostante la volatilità sia cresciuta negli ultimi tempi a seguito dei dubbi circa la solidità della crescita economica mondiale. Timori che – uniti ai saliscendi sul fronte Usa-Cina per i dazi – hanno portato gli investitori a scegliere i bond sovrani, generando un sensibile ribasso dei rendimenti.

Tra ieri e oggi questa dinamica ha rinculato e le azioni ne hanno beneficiato, complice un rinnovato ottimismo sulla risoluzione della questione commerciale tra le due maggiori economie. Le Borse Ue trattano in positivo: Milano +0,44%, Parigi +0,48%, Francoforte +0,31% e Londra +0,4%. A Piazza Affari scatta Telecom dopo la scelta di Vivendi di ritirare la richiesta di revoca dei consiglieri. Bene anche Salini, che ha incassato da capofila una commessa da 600 milioni per la tratta Napoli-Bari.

In leggero rialzo lo spread tra Btp e Bund che supera 255 punti con rendimento al 2,49%. Quotazioni dell’euro poco mosse in avvio di giornata: la moneta unica europea passa di mano a 1,1234 dollari contro il livello di 1,1221 di ieri sera dopo la chiusura di Wall street. Contro lo yen la moneta unica vale 124,29.

L’indice Msci Asia Pacific – annota Bloomberg – ha messo insieme un recupero di quasi 9 punti percentuali nel corso dei tre mesi, recuperando buona parte del sell-off di fine 2018. Questa mattina la Borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo dello 0,82% spinta dalla progressione a Wall Street e ottimista sul nuovo round di negoziati sul commercio internazionale tra Cina e Stati Uniti, a Pechino. “Conclusi colloqui commericali costruttivi a Pechino”, ha twittato il segretario al Tesoro Steven Mnuchin dando appuntamento a Washington alla prossima settimana. La Borsa americana ieri sera ha visto il Dow Jones guadagnare lo 0,4% e il Nasdaq lo 0,3%. Attesa oggi per il debutto di Lyft, l’app rivale di Uber. Ottima performance per le piazze cinesi, stamattina, con l’ottimismo per la ripresa dei colloqui sul dossier commerciale: l’indice Composite di Shanghai èbalzato del 3,20%, a 3.090,76 punti, mentre quello di Shenzhen ai massimi intraday a quota 1.695,14 (+3,38%).

La produzione industriale in Giappone è salita dell’1,4% a febbraio su mese, dopo tre mesi consecutivi di calo, secondo i dati preliminari del ministero dell’industria. In ogni caso la produzione resta sostanzialmente in stagnazione a causa delle numerose incertezze internazionali. La produzione è prevista in rialzo congiunturale anche nei mesi successivi. In Germania, le vendite al dettaglio sono salite dello 0,9% a febbraio e hanno sorpreso positivamente dopo lo stallo di inizio anno. I consumi delle famiglie sono invece diminuiti dello 0,4% a febbraio in Francia: si tratta di un calo registrato dopo il rimbalzo dell’1,4% a gennaio, dovuto principalmente a causa del calo dei consumi elettrici.

Le quotazioni del petrolio in lieve rialzo dopo i cali della vigilia, legati anche alla richiesta via Twitter di Trump all’Opec di alzare la produzione. I contratti sul greggio Wti passano di mano a 59,47 dollari con un aumento dello 0,29%%. Il Brent sale dello 0,18% a 67,94 dollari. In ogni caso, il greggio è proiettato verso il trimestre di maggiori rialzi dal 2009 ad oggi, con un balzo intorno al 30 per cento.

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