Una giovane rom con figlia di tre anni al seguito viene immobilizzata sulla metropolitana di Roma dai vigilantes, dopo un tentato scippo. Un uomo, forse la mancata vittima, si scaglia egualmente contro di lei, prendendola per i capelli e sbattendole la testa contro il muro, sotto lo sguardo della bimba. Qui entra in scena Giorgia Rombol. Bench giornalista Rai, quindi buonista e radical chic per definizione (ha pure il cognome che comincia per Rom), invece di fluttuare da un salotto all’altro sulla Mercedes d’ordinanza si trova eccezionalmente a viaggiare tra i comuni mortali. Rombol esorta l’indemoniato a non farsi giustizia da s, tanto pi che la giustizia sta svolgendo il suo ruolo in modo eccellente. Viene presa a male parole dall’intero vagone. L’odio dei social arriver dopo. Stavolta a invocare le fiamme per i rom e per chi chiede il rispetto della Legge sono persone in carne e ossa, sia pure immerse dentro una folla. I pi raffinati alternano agli insulti dei ragionamenti tipo questo: gli zingari inutile arrestarli, tornano subito liberi, i ceffoni invece se li ricorderanno.