Manca una manciata di giorni al referendum consultivo sulla messa a gara dei trasporti pubblici a Roma. I romani sono chiamati alle urne domenica 11 novembre dalle 8 alle 20. I promotori del referendum sono Radicali Italiani e Radicali Roma. Il Pd si schierato per il s dopo una consultazione tra gli iscritti. A favore del s anche Forza Italia. Il M5S, che ha intrapreso la strada del concordato preventivo per risanare Atac, da sempre apertamente per il no. Anche Lega, FdI e la sinistra fuori dal Pd sono per il no. Cos come i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil.
Il nodo del quorum
Il Campidoglio ha comunicato che per validare il referendum servir il quorum del 33% degli aventi diritto: L’indizione del referendum antecedente all’approvazione del nuovo Statuto, sar applicata la precedente normativa che prevede il quorum, ha comunicato in una nota. Di parere avverso i
Radicali, con Riccardo Magi (deputato di +Europa) che obietta: La modifica dello statuto avvenuta lo stesso giorno dell’indizione del referendum, spiace constatare che il Campidoglio sia riuscito a creare il caos anche sulle regole del gioco. La controversia interpretativa potrebbe non finire qui, con possibili ricorsi dopo l’11 novembre.
Radicali italiani promotori del referendum
Il trasporto pubblico a Roma peggiora ogni giorno e questa non un’opinione
del comitato per il s, lo dicono i dati sulle linee soppresse, sui chilometri non fatti e lo dice il vissuto quotidiano dei romani – la posizione del parlamentare radicale Riccardo Magi -. Il referendum dell’11 novembre l’unica occasione per interrompere questo declino e dare una speranza alla citt di avere un
servizio migliore.
Pd per il s dopo consultazione interna
Il Pd romano apparso in prima battuta spaccato, con esponenti che si sono espressi apertamente al fianco dei Radicali (tra questi l’ex ministro per lo sviluppo economicoCarlo Calenda, l’ex premier Matteo Renzie l’ex vicesindaco della giunta Rutelli, Walter Tocci) e altri che hanno fatto altrettanto per sostenere le ragioni del no (come i consiglieri comunali Ilaria Piccolo e Marco Palumbo). Per determinare la posizione ufficiale del partito, gli iscritti sono stati chiamati ad un referendum interno che ha registrato la vittoria dei s alla liberalizzazione. Oltre 3.500 iscritti al Pd di Roma hanno partecipato al primo referendum interno della storia del Pd, che si svolto in tutti i circoli della citt dal 19 al 28 ottobre e ha visto una netta affermazione del s, con oltre il 60% dei voti espressi. Nonostante questo voto Nicola Zingaretti, governatore dem del Lazio e candidato alla segreteria nazionale del Pd non ha ancora preso posizione ufficiale. E non detto che lo far da qui al voto.
M5S (con Raggi) schierato per il No
I pentastellati, invece, non hanno dubbi: Il MoVimento 5 Stelle Roma invita a votare no. Si vuole far credere erroneamente che mettere a gara il trasporto pubblico con l’eventuale entrata di altri operatori porter maggiore
efficienza, ma non cos. La citt sconta un deficit infrastrutturale e noi stiamo lavorando per risolvere questa questione, ha dichiarato il presidente della commissione Trasporti Enrico Stefano (M5S).
Forza Italia per il s
Definita oggi la linea ufficiale di Forza Italia, a favore del s. Far arrivare i privati pu portare giovamento – spiega Davide Bordoni, capogruppo Fi in Campidoglio – e mettere a bando il servizio pu essere utile, vista la situazione drammatica sia del servizio erogato da Atac sia della stessa azienda.
FdI e Lega per il No
Fratelli d’Italia si schierato subito per il no al referendum. Mentre il segretario della Lega nel Lazio Francesco Zicchieri e il consigliere capitolino del Carroccio Maurizio Politi hanno sciolto solo ieri la riserva. E hanno posizionato il partito per il no. Anche Sergio Pannacci, responsabile trasporti della Lega a Roma e provincia, aveva dichiarato nei giorni scorsi: Il nostro obiettivo un partenariato pubblico-privato. Personalmente sono per andare a votare al referendum e votare no.
Sindacati confederali contrari alla messa a gara
Schierati per il no anche i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil e quelli della categoria trasporti. I sindacati terranno mercoled mattina una conferenza stampa per per spiegare la loro posizione. Dicono “no” alla privatizzazione perch respingono con forza la tesi secondo cui privato uguale a efficienza e pubblico corrisponde a inefficienza e cattiva gestione. Per il No la sinistra fuori dal Pd. Come il deputato di Liberi e Uguali e consigliere comunale di Sinistra X Roma Stefano Fassina.
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