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Email alla Fbi: Yahoo isolata dai colossi dell’hi-tech Usa – il Giornale

Ott 6, 2016

Non si placa la bufera su Yahoo, che dopo lo scandalo dei 500 milioni di profili violati dagli hacker, ora avrebbe permesso agli 007 Usa di accedere a centinaia di milioni di account email. Secondo quanto rivelato dall’agenzia Reuters, il gruppo guidato da Merissa Mayer avrebbe in gran segreto scannerizzato centinaia di milioni di indirizzi di posta elettronica dei propri utenti mettendoli a disposizione di Fbi e Nsa (National Security Agency). Un caso che la principale associazione statunitense per la difesa dei diritti civili ha bollato come «senza precedenti e incostituzionale».

«Gli utenti contano sul fatto che le società tecnologiche proteggano i loro diritti e difendano il loro dati di fronte a richieste di spionaggio», ha denunciato la American Civil Liberties Union, accusando il gigante del web di non essersi opposto alla domanda delle agenzie di intelligence federali. Anche gli altri colossi della tecnologia statunitense, da Google a Microsoft, fino ad Apple, hanno preso le distanze da Yahoo, assicurando il totale rispetto della privacy dei propri utenti. «A noi non è mai arrivata una richiesta del genere, ma se fosse successo la nostra risposta sarebbe stata solo una: in nessun modo», ha garantito Mountain View, che gestisce il servizio di posta Gmail. Stessa reazione da parte di Microsoft (che opera su milioni di indirizzi Hotmail), la quale assicura di non aver mai scannerizzato account email per fornire informazioni agli 007.

D’accordo anche Apple, attivissima nella protezione dei suoi utenti, che con l’Fbi ha già portato avanti una battaglia rifiutando di fornire le chiavi per entrare nello smartphone dell’attentatore di San Bernardino, e costringendo il Bureau ad agire ugualmente senza il suo aiuto. «Non abbiamo mai ricevuto una richiesta di questo tipo. Se fosse accaduto ci saremmo opposti davanti alla Corte», ha affermato Cupertino in una nota, confermando la linea dura contro le pressioni degli investigatori, che chiedono spesso di violare la privacy degli utenti nell’ambito delle indagini sul terrorismo.

Sulla vicenda è intervenuta anche la gola profonda dell’Nsa Edward Snowden, invitando tutti gli utenti Yahoo a chiudere immediatamente il loro account. E proprio in queste ore alla Nsa torna lo spettro di una nuova talpa: l’Fbi – secondo quanto riporta il New York Times – ha arrestato in gran segreto nelle scorse settimane un contractor dell’agenzia con il sospetto che abbia rubato e svelato alcuni codici sviluppati dagli 007 Usa per hackerare i sistemi informatici di governi stranieri.

Il gruppo guidato da Marissa Mayer, intanto, si è immediatamente difeso dalle accuse, definendole «notizie fuorvianti». In una dichiarazione l’azienda ha sottolineato come Yahoo abbia sempre usato un criterio restrittivo nel consentire alle autorità di accedere ai dati personali del clienti. Inoltre, ha spiegato che «una scannerizzazione delle email in entrata come viene descritta non esiste nei nostri sistemi». Secondo le fonti citate da Reuters, invece, Mayer avrebbe obbedito alla richiesta di informazioni, e lo avrebbe fatto in contrasto con alcuni dei vertici del gruppo. In ogni caso rimane il fatto che si tratta della seconda pesante tegola che cade su Yahoo nelle ultime settimane, dopo l’attacco hacker attraverso cui sarebbero stati rubati i dati di 500 milioni di utenti.

E per gli osservatori potrebbe addirittura rischiare di far naufragare le trattative per l’acquisto dell’azienda da parte del colosso delle telecomunicazioni Verizon per ben 4,8 miliardi di dollari.

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