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Spalletti: «Con tre vittorie siamo in Champions»

Mag 5, 2018

Andrea Ramazzotti

sabato 5 maggio 2018 12:26

INVIATO AD APPIANO – Futuro e corsa Champions con una certezza: “Con tre vittorie arriveremo tra le prime quattro”. Luciano Spalletti ha parlato alla vigilia della gara contro l’Udinese di domani.

Spalletti, l’Inter come deve ripartire?

Bisogna per forza reagire perché ci giochiamo questo finale di campionato sapendo che ancora abbiamo tutto a disposizione e che dobbiamo pensare di avere tutto nelle nostre mani. Dipende tutto da noi. Dobbiamo andare a Udine per vincere e prendere conoscenza della situazione che abbiamo davanti. Quello che è successo contro la Juventus lo dobbiamo usare per essere più forti nelle prossime gare, non per farci condizionare.

Che partita sarà Udinese-Inter?

E’ una sfida difficilissima perché loro hanno una squadra più forte di quello che dice la classifica e noi lo abbiamo constatato all’andata. Hanno una formazione fisica, che ha forza e voglia. Dovremo andare a giocare una gara di possesso, per guadagnare metri minuto dopo minuto e conquistare i tre punti.

Con le squalifiche di Vecino e D’Ambrosio pensa di cambiare qualcosa a livello tattico?

Noi giocheremo come abbiamo sempre fatto perché abbiamo la possibilità di sostituire chiunque. Siamo una formazione che ha tutte le qualità per conquistare i tre punti.

Il carattere deve essere l’arma in più dell’Inter in questo finale di stagionale?

Dobbiamo dimostrare di essere sempre gli stessi che hanno giocato contro la Juventus. Noi siamo quelli lì.

Cosa si sente di dire sull’arbitraggio?

Su questa cosa qui, bandone chiuso. Sugli episodi e sul resto non dico niente perché non ci si trova più niente dentro. La partita l’ho rivista e ho capito che ci sono molte cose sulle quali lavorare: siamo cresciuti e abbiamo fatto vedere di essere una squadra fortissima. Il nostro essere forti però non deve essere stimolato o condizionato da qualcosa: quello che abbiamo messo contro la Juventus lo dobbiamo far vedere tutte le volte.

Ha deciso chi sostituirà a sinistra D’Ambrosio?

Mi sembra di averla presa la decisione, anche se a volte cambio quando la partita si avvicina. Giocherà uno tra Santon e Dalbert. Chi? Il primo. Non ha nessuna responsabilità per come è andato il risultato contro la Juventus e per analizzare una partita bisogna guardare non i singoli episodi, ma quello che succede durante la settimana e durante la partita. La colpa è sicuramente mia, per il ruolo e per le scelte che ho fatto. La mia responsabilità è vera, non sua. A Davide è andata addosso la critica e invece lui ha fatto tutto quello che doveva fare.

Questa squadra può accorciare ulteriormente il gap con quelle che sono davanti?

Per lunghi tratti abbiamo fatto un buon calcio e abbiamo mostrato un avanzamento rispetto al passato. Abbiamo fatto un lavoro corretto e ora dobbiamo andare allo step successivo. Questa squadra ha fatto vedere una crescita perché sennò non giochi un’ora di partita in inferiorità numerica come contro la Juventus. Ci sono partite che fanno capire quello che può succedere tra due grandi squadre che giocano 10 contro 11. In futuro si può avvicinare ulteriormente le squadre che hanno fatto da lepre.

Allegri ha detto che in settimana si è fatto della commedia. Lei cosa risponde?

Quello che ho detto… Non vado indietro alle polemiche e a quello che è stato. E’ molto di più quello che abbiamo davanti rispetto a quello che abbiamo lasciato indietro. Quello che è successo lo dobbiamo scannerizzare e portare a sostegno delle prossime partite. E’ molto di più quello che abbiamo davanti rispetto al passato. Ci sarà dopo il tempo per valutare il mio operato e quello di coloro che hanno lavorato per l’Inter. Ora però c’è una sola cosa importante: la partita di domani.

Icardi sabato è uscito in lacrime. Che settimana è stata per lui?

Abbiamo a che fare con professionisti seri che hanno messo l’Inter al centro di tutti, che si sono comportati in maniera corretta sempre e lo faranno fino in fondo. La reazione di Mauro la sapevo anche prima di averla vista. E so anche che settimana abbiamo passato, che modo di vivere ci è piovuto addosso, in che modo siamo stati costretti a vivere la settimana per quello che è stato il risultato e l’andamento della partita. Ci dispiace per quello che è successo e siamo stati anche male, ma non dobbiamo farci condizionare nelle gare successive perché la partita di domani è fondamentale. Non dobbiamo portarci dietro i brutti ricordi di sabato.

Ci sono quattro punti di distacco dalle romane. Dove loro possono perdere qualche punto per farvi rientrare in corsa?

Io devo dare più forza alla mia squadra e noi non possiamo pensare alle altre. Il qualificarci in Champions dipende da noi. Se le vinciamo tutte e tre siamo in Champions. Io la penso così.

Perché l’Inter dovrebbe confermare Spalletti?

Non ho da pensare a questo e non mi interessa. Non devo convincere nessuno. Devo solo lavorare jn un certo modo, essere convincente per quel che è la risposta che devo avere dai calciatori, del risultato che loro devono mettere sul campo. Non so quello che pensa la società, chi mi deve giudicare. So che ho dato quello che mi era possibile dare sempre, in questo tragitto, in questo percorso. E secondo me quelli che sono a contatto lo percepiscono che persona sei, come ti comporti e quello che è il tuo sentimento. Penso che conti quello che si è visto, il tragitto che si è fatto. Non devo convincere io con le parole.

Quanto è stato fondamentale l’inserimento di Rafinha nel gruppo anche per la crescita degli altri centrocampisti? Cercherete di riscattarlo?

Rafinha ci ha dato una mano importante come noi l’abbiamo data a lui quando è arrivato e doveva riordinare le sue difficoltà fisiche. Ora che è a posto, che si è riportato al pari con gli altri fa vedere il suo valore.

Come si spiega la crescita di Brozovic?

Brozovic è un giocatore importante perché ha la bussola nel piedino. Abbiamo passato un periodo brutto del quale nessuno è contento, ma se continuiamo a lavorare in questa maniera, possiamo andare a misurarci con squadre che negli ultimi campionati hanno fatto qualcosa più di noi.

Spalletti vuole rimanere all’Inter? Continua ad arredare la sua casa?

Mi porto avanti con l’arredamento della casa perché sia più accoglienza possibile. Io sto spesso in casa perché non siamo tipi da mondanità. Ci sono ancora tre partite nelle quali valutare certe cose e poi avremo un quadro diverso. I risultati clamorosi nel calcio e nella vita hanno confini più sottili rispetto al passato.

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