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Tragedia per la finale di Champions, avvisi alla Appendino e in Questura

Nov 6, 2017

cominciata a Torino la notifica dei provvedimenti giudiziari nell’inchiesta sui fatti di piazza San Carlo. Tra gli indagati finisce anche il sindaco Chiara Appendino. Lo ha resto noto lei stessa su Twitter. Mi stato notificato un avviso di garanzia per i fatti di piazza San Carlo. Offrir come sempre la massima collaborazione agli inquirenti, ha scritto in un tweet.

Mi stato notificato un avviso di garanzia per i fatti di #PiazzaSanCarlo. Offrir come sempre la massima collaborazione agli inquirenti

Chiara Appendino(c_appendino)

Nella lista dei destinatari degli avvisi ci sarebbero poi il capo di gabinetto della Questura di Torino, Michele Mollo e una funzionaria del Comune che si occup della serata del 3 giugno, quando fu proiettata nella piazza principale del capoluogo piemontese la sfortunata finale di Champions League che contrapponeva Juventus e Real Madrid. Un altro avviso stato notificato a uno dei responsabili di Turismo Torino, l’ente comunale cui venne affidata l’organizzazione della serata. Quella sera ondate di panico provocarono la morte (dopo 12 giorni di agonia) di una donna di 38 anni e il ferimento di oltre 1.500 persone. Gli indagati sarebbero una ventina e gli avvisi di garanzia, destinati a rappresentanti nelle catene di comando di vari enti e istituzioni.

Le lunghe e minuziose indagini, coordinate dal procuratore Armando Spataro, dal procuratore aggiunto Vincenzo Pacileo e dal sostituto Antonio Rinaudo, hanno riguardato tutte le fasi nella preparazione e nell’allestimento del maxi-schermo nel salotto di Torino, la gestione nella piazza per quanto riguarda la sicurezza nelle ore precedenti la diffusione della partita di calcio e durante la partita, quando il panico scoppiato all’improvviso ha generato la calca nella quale centinaia di persone sono rimaste travolte. Sono stati analizzati tutti i documenti per l’allestimento dell’evento, la predisposizione di transenne, le vie di fuga, il numero delle persone ammesse, le forze di polizia presenti per la gestione dell’ordine pubblico e per i controlli di venditori abusivi. stata ricostruita tutta la giornata del 3 giugno e anche le attivit dei giorni precedenti nel preparare la piazza, le omissioni, come i mancati controlli nel maxi-parcheggio sotto piazza San Carlo da cui sarebbero entrati i venditori abusivi con le bibite in vetro. La folla cominci ad accalcarsi nella piazza gi nel primo pomeriggio e a molte ore dall’evento – la finale di Champions si giocava alle 20.45 – non furono pochi i torinesi e i turisti che rinunciarono ad andare in piazza, allarmati dalla presenza di bottiglie in vetro sul selciato molto prima della serata.

I pm si sono avvalsi del lavoro di un pool di investigatori della Digos, che in cinque mesi hanno raccolto la testimonianza

di quasi 200 persone. Resta da capire, anche, la causa che ha scatenato il panico, ma soprattutto gli investigatori hanno voluto capire cosa non ha funzionato nell’organizzazione e nella gestione della serata. Un insieme di omissioni e lacune avrebbero provocato il disastro, con il rischio di una tragedia di proporzioni maggiori. In piazza San Carlo resta tuttora transennata l’area, vicina a un bar, dove fu travolta Erika Pioletti, la 38enne di Beura Cardezza spirata dopo 12 giorni di vane cure all’ospedale San Giovanni Bosco. Sono serena e ho piena fiducia nella magistratura, ha ripetuto nei giorni scorsi la sindaca Chiara Appendino. Attorno a lei ha fatto quadrato il Movimento 5 stelle di Torino.

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