Una pubblicità bollata come sessista per la campagna abbonamenti di una squadra di calcio. Accade in provincia di Lecce, dove il Casarano calcio ha utilizzato la foto di un sedere coperto da uno short di jeans che lascia mezzi nudi i glutei e reca scritto “chi lo ama si abbona”.
La squadra, che fino a luglio attraversava un difficile momento societario (l’allora presidente Cosimo Bellisario si era dimesso due mesi prima, consegnando tutto nelle mani del sindaco), ha condiviso il post della società pubblicitaria sui propri canali social, ma i commenti di alcune ragazze hanno indicato le immagini come una totale mancanza di idee convincenti: “Nel 2016 la comunicazione è ancora questa… #annamo bene”, scrive una di loro.
L’unica consolazione, a dispetto dei commenti entusiasti di alcuni, è la scarsità di condivisioni e apprezzamenti: 15 condivisioni e 62 like su Facebook (alcuni seguiti da commenti positivi) e uno soltanto su Twitter: quello dello studio di design che ha progettato l’operazione ispirandosi peraltro a una vecchia campagna pubblicitaria per una marca di jeans. La campagna abbonamenti era stata lanciata prima del via al campionato di Eccellenza ed è finita anche nelle strade cittadine con 15 manifesti e tre gigantografie.
Le proteste non sono mancate anche aldilà del web: alcuni cittadini si sono rivolti alla presidentessa della commissione
comunale per le Pari opportunità, Leda Schirinzi, che si è detta per il cattivo gusto: “Non è soltanto una questione che riguarda noi donne, ma una vicenda compromette anche del nome della città”. Dario Primiceri, patron del Casarano calcio da agosto di quest’anno, ha chiesto scusa alle donne casaranesi, chiosando però che avrebbe preferito meno clamore: “Pensavo di aver chiarito con Schirinzi, non volevamo offendere nessuno”.