Ancora guai per Tesla ed Elon Musk. A pochi giorni dalla conferenza in cui il CEO ha presentato la versione 8.0 del software Tesla che porta in dote significativi miglioramenti anche all’Autopilot (rendendolo, secondo la Casa, «tre volte più sicuro»), sembra emergere infatti il caso di un altro incidente mortale avvenuto in Cina a gennaio. La vittima era un 23enne che aveva preso in prestito l’auto del padre, una Tesla Model S. L’incidente è avvenuto su un tratto autostradale sotto la giurisdizione di di Macao e Hong Kong), quando l’elettrica del giovane ha urtato violentemente una spazzatrice che viaggiava sulla parte sinistra della carreggiata, senza accenni di frenata o sterzata (come dimostra il video della dashcam dell’auto).
Le autorità hanno avviato le indagini, che sono proseguite per mesi ma che sono venute alla luce mediatica grazie alla denuncia della famiglia del giovane. La citazione in giudizio, depositata presso il tribunale di Pechino, chiama Tesla a prendersi la responsabilità dell’incidente, accusando apertamente il tanto chiacchierato sistema di guida semiautonomo Autopilot. L’azienda di Palo Alto però dal canto suo risponde affermando che l’auto, a causa dei danni riportati a seguito della collisione, non è stata in grado di inviare i dati alla centrale e di conseguenza non è stato possibile verificare se l’Autopilot fosse attivato o meno.
Sempre in Cina ad agosto si è verificato un altro incidente, senza feriti, nel quale Tesla ha confermato il coinvolgimento dell’Autopilot. In questo caso però il conducente era intento aguardare il cellularesenza tenere le mani sul volante come raccomandato e richiesto dal sistema. Nonostante ciò però è scoppiata la polemica: la gente infatti afferma che i vertici di Tesla hanno parlato di “auto che guidano da sole”. La vittima dell’incidente di gennaio invece non è dato sapere cosa stesse facendo al momento dell’impatto.