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llaria Cucchi: “Offese contro di me su carta intestata del Viminale”

Set 10, 2016

BOLOGNA – Una lettera aperta rivolta al capo della Polizia di Stato Franco Gabrielli per denunciare “espressioni offensive così dirompenti, inopportune, faziose e incontestabilmente dirette a colpire una singola cittadina”, in una “circolare su carta intestata del Ministero dell’Interno”, una presa di posizione “volgare” e “oltraggiosa”. E’ la denuncia di Ilaria Cucchi, battagliera sorella di Stefano, il geometra romano morto mentre sotto tutela dello Stato nel 2009. La circolare cui fa riferimento Ilaria Cucchi è un testo della polizia postale in cui si regolamenta l’uso dei social network da parte degli agenti, a seguito di un episodio che aveva coinvolto un dirigente bolognese. Geo Ceccaroli, su Twitter, aveva scritto: “Ho catturato un Pokemon, non sarà reato di tortura?”. Una frase condannata dalla stessa Cucchi, proprio nei giorni in cui il Parlamento discuteva dell’introduzione del reato.

La frase del dirigente della Postale aveva suscistato un polverone in Rete, e a quel polverone intendeva rimediare il direttore della Postale dando regole ai suoi sottoposti. Ma i toni e i contenuti della circolare non sono affatto piaciuti a Ilaria Cucchi, che si è riconosciuta nella definzione di “opinionisti in cerca di visibilità” e in altri passaggi.

Secondo quella circolare – come riporta Cucchi su Facebook – Ceccaroli, pur non nominato espressamente nel testo della Postale, avrebbe utilizzato, “in perfetta buona fede espressioni che, mistificate e strumentalizzate da una blogger e dai suoi numerosi followers hanno finito per suscitare enorme imbarazzo istituzionale e che solo una sapiente comunicazione istituzionale ha consentito di far rientrare l’incidente ed evitare un grave pregiudizio all’immagine dell’Amministrazione”. Nel testo – prosegue la sorella di Stefano – si definisce quell’attività senza mezzi termini come “azione scriteriata di opinionisti in cerca di visibilità” , precisandosi che simili condotte dovranno essere impedite per salvaguardare in futuro la reputazione della “Specialita”.

“Orbene , Dott. Gabrielli, ritengo senza tema di smentita che nessuno abbia mai utilizzato in Italia nei contenuti di una circolare su carta intestata del Ministero dell’Interno toni di questa portata, con espressioni offensive così dirompenti, inopportune, faziose e incontestabilmente dirette a colpire una singola cittadina”, attacca Ilaria. “Chi le scrive non ha né mistificato né arrecato disdoro alla Polizia di Stato e alle sue Specialità né è autrice di azioni scriteriate e neppure ha strumentalizzato alcunché. Chi le scrive non ha mai cercato visibilità. Acquisirò quella circolare e valuterò quali azioni di legge adire a mia tutela anche per approfondire se ancora in questo Paese la sola semplice valutazione democratica circa gli impropri contenuti di una sortita di un alto pubblico ufficiale su twitter debba dare luogo a una simile presa di posizione che io ritengo volgare ed oltraggiosa da parte di un Dirigente Superiore del Dipartimento della Polizia di Stato mediante la diramazione di una circolare che, me lo consenta, intimidisce chiunque la legga perché di inaudita violenza ideologica”.

E aggiunge: “So che è persona di grande spessore istituzionale e quindi saprà rispondere al mio quesito : Esistono ancora le rimozioni , le sanzioni disciplinari , le censure , i motivi di opportunità , le ispezioni, le valutazioni sulle condotte dei Dirigenti dell’Amministrazione che la SV dirige , periferici e centrali oppure basterà ancora diramare una circolare con quei contenuti per giustificare l’ingiustificabile e spostare l’attenzione da uno scivolone senza eguali e dalla verità dei fatti che difficilmente appare interpretabile? Quando lessi quel tweet io dissi che provavo paura nei confronti di un Dirigente di Polizia che potesse dileggiare in quel modo il

delicatissimo tema del reato di tortura sul quale da quarant’anni si discute in questo Paese e sul quale L’ONU, e non la blogger in cerca di visibilità, ha avuto più volte occasione di esprimersi duramente nei confronti dell’Italia. Ora apprendo che addirittura vi sono prese di posizione ufficiali dal Ministero dell’Interno che denotano livore e personale ostilità nei miei confronti. Ora so che quella paura era più che giustificata”.

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