L’industria automobilistica tedesca si trova ad affrontare una congiuntura particolarmente delicata, con un marcato calo delle vendite che incide significativamente sui bilanci dei principali attori del settore. Emblematica di questa tendenza è la performance del Gruppo Volkswagen che, pur attestando per il 2024 un utile netto in flessione del 30%, ha saputo sorprendere i mercati e l’opinione pubblica con un risultato inatteso, legato a un prodotto decisamente insolito per un colosso delle quattro ruote: le sue celeberrime salsicce.
I Currywurst vanno alla grande
Questi insaccati, in particolare la variante dedicata al tradizionale “currywurst”, hanno conquistato una fama che travalica i confini nazionali, divenendo un vero e proprio simbolo gastronomico non solo in Germania, ma anche a livello internazionale. Un elemento che ha indubbiamente contribuito a questa notorietà è stato il sostegno di un testimonial d’eccezione: l’ex cancelliere Gerhard Schröder. Le salsicce Volkswagen, dotate di un proprio codice identificativo all’interno del catalogo aziendale, hanno registrato nello scorso anno vendite senza precedenti, superando gli 8 milioni e mezzo di unità nelle mense aziendali e nei supermercati della Bassa Sassonia. Questo dato, comunicato internamente ai dipendenti del Gruppo, evidenzia una crescita di oltre 200.000 unità rispetto al già florido 2023.
Il direttore delle risorse umane, Gunnar Kilian, ha espresso la propria soddisfazione tramite LinkedIn, celebrando il nuovo record di vendite con oltre 8 milioni di “Volkswagen Original Currywurst” venduti. Un dato ancora più sorprendente emerge dal confronto con le vendite di autoveicoli del Gruppo che, nello stesso periodo, hanno subito una contrazione del 2,3%, attestandosi a 9,03 milioni di modelli complessivi, includendo marchi prestigiosi come Audi, Skoda e Seat. Questo parallelismo sottolinea come un prodotto apparentemente secondario sia riuscito a competere, in termini di volumi di vendita, con il core business aziendale.
Una storia che parte da lontano
La produzione di questi iconici insaccati affonda le proprie radici nel lontano 1973, all’interno della macelleria dello stabilimento di Wolfsburg, e da allora non sembra conoscere crisi. Secondo quanto dichiarato dall’azienda, resa celebre in passato da modelli iconici come il Maggiolino e il Bulli, il segreto di questo fragore risieda nella continua introduzione di nuove varianti di salsiccia nel catalogo. Tra queste, spicca la salsiccia per hot dog, lanciata nel 2021, che nel solo 2024 ha raggiunto la ragguardevole cifra di quasi 2,18 milioni di pezzi venduti.
Il tradizionale currywurst ha comunque mantenuto la sua posizione di punta, con 6,317 milioni di unità vendute. La crescita esponenziale del consenso verso le salsicce Volkswagen è un fenomeno che perdura nel tempo: già nel 2019 le vendite avevano toccato quota sette milioni, e anche negli anni della pandemia, tra il 2020 e il 2021, si sono mantenute su un solido livello di 6,5 milioni di unità. Il trend positivo sembra destinato a consolidarsi e persino a intensificarsi, come annunciato dallo stesso Kilian, che ha anticipato l’arrivo di nuove varianti di currywurst attualmente in fase di sviluppo.
La battaglia per la salvaguardia delle salsicce
Nel 2021, una decisione aziendale aveva suscitato un vivace dibattito: la rimozione del currywurst dal menu di una delle trenta mense aziendali, quella destinata agli impiegati del quartier generale (Markenhochhaus), che era stata convertita a una gestione senza carne, improntata a una cucina vegetariana e vegana. La notizia ebbe un’eco significativa, tanto da spingere l’ex cancelliere Gerhard Schröder a intervenire pubblicamente in difesa del celebre insaccato, assumendo l’insolito ruolo di paladino del currywurst e lanciando l’hashtag “#RettetDieCurrywurst” sui social media.
Nonostante la sua strenua battaglia, alimentata da affermazioni come quella rilasciata su LinkedIn (“Il currywurst con patatine fritte è una delle barrette energetiche dell’operaio specializzato“), la mensa in questione proseguì con la sua offerta gastronomica priva di carne. Tuttavia, nel 2023, si verificò un significativo dietrofront: Volkswagen decise di revocare il divieto di servire carne in quella mensa, e così, a partire dal 7 agosto di quell’anno, la salsiccia al curry fece il suo trionfale ritorno nei menu per i dipendenti, affiancando nuovamente una vasta gamma di piatti a base di carne e pesce.