• 31 Gennaio 2025 8:12

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Inchiesta ultrà a Milano, Daspo di 3 anni a Emis Killa. Sanremo a rischio?

Gen 29, 2025

AGI – Risulta indagato dalla Dda di Milano per associazione per delinquere Emis Killa, nome d’arte del rapper Emiliano Rudolf Giambelli, nell’ambito dell’inchiesta “Doppia Curva” condotta dallo Sco e la Squadra mobile di Milano. La notizia, anticipata dal Corriere della Sera, è confermata da fonti inquirenti. Inoltre, al cantante, concorrente al Festival di Sanremo 2025, la questura di Milano ha notificato un provvedimento di Daspo per tre anni. Il coinvolgimento di Emis Killa, vicino al direttivo della Curva Sud Milano rossonera, era emerso già nelle prime battute dell’indagine. Era stato anche perquisito, da non indagato, il giorno dell’esecuzione delle 19 misure cautelari emesse nei confronti degli ultrà di Milan e Inter. Emis Killa avrebbe partecipato con altri a una delle presunte aggressioni nei confronti di uno steward dello stadio San Siro, colpito da uno schiaffo e un pugno da un ultrà rossonero, in occasione della partita di Europa League dell’11 aprile 2024 tra Milan e Roma. Salvo rinunce dell’ultima ora, Killa figura tra i 30 cantanti in gara al prossimo Festival di Sanremo con il brano “Demoni”.

 

Gasparri, “Emis Killa non incarna valori e cultura di Sanremo”

“E’ inaccettabile che un personaggio come Emis Killa possa salire sul palco di Sanremo, mentre è indagato dalla Procura di Milano per associazione a delinquere e ha un Daspo che gli vieta di partecipare agli incontri di calcio, essendo considerato ‘troppo pericoloso’. Se è ritenuto una minaccia per lo stadio, come può essere invece valorizzato dal servizio pubblico radiotelevisivo attraverso un Festival che dovrebbe rappresentare ben altro? Emis Killa ed altri non incarnano affatto i valori e la cultura che il Festival di Sanremo dovrebbe promuovere”. Lo afferma Maurizio Gasparri.

 

“Tempo fa – chiarisce il capogruppo di Forza Italia al Senato – ho presentato due interrogazioni parlamentari su questo ‘cantante’, anche riguardo ai suoi legami con i fratelli Lucci e per chiarire le valutazioni sui rapper al Festival. Ma sembra che Emis Killa e altri personaggi simili siano pronti ad essere accolti a braccia aperte. Modelli che, invece, non dovrebbero essere presi come esempio”. “Questi personaggi sono l’antitesi della cultura popolare che il Festival dovrebbe celebrare. E’ incomprensibile e inaccettabile che una persona del genere possa calcare quel palco. Non è solo un’offesa ai valori di giustizia e legalità, ma anche un’offesa al pubblico e alla storia della musica italiana”, conclude Gasparri.

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