La Formula 1, da un po’ di tempo, è diventato un palcoscenico per mettere in pista talenti molto precoci. Basta andare indietro di quasi dieci anni per trovare un giovanissimo Max Verstappen che, all’età di soli 17 anni, 5 mesi e 15 giorni, fece il suo debutto nel Gran Premio d’Australia durante le prove libere. Questo evento segnò un punto di svolta, poiché l’olandese divenne il primo pilota di Formula 1 al di sotto dei 18 anni.
Questa precocità, nonostante non fosse esplicitamente vietata dai regolamenti dell’epoca, spinse la FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) a introdurre un limite d’età di 18 anni per l’ingresso nella massima serie automobilistica, pochi mesi dopo il debutto del campione della Red Bull. Questa decisione mirava a garantire una maggiore maturità e preparazione dei piloti che si affacciavano al mondo della Formula 1. Oggi, le cose sono cambiate e Andrea Kimi Antonelli ha già assaggiato il duro mondo del Circus, con un’età inferiore ai 18 anni e senza la patente di guida in tasca. L’italiano, però, ha rimediato a entrambe le cose.
Le regole per i giovani
Inizialmente, oltre all’età minima, era necessario essere in possesso della patente di guida. Un dettaglio interessante è che Verstappen, nei suoi primi 14 Gran Premi con la Toro Rosso nel 2015, non era in possesso della licenza di guida. Ottenne la patente in Belgio dopo il quindicesimo round disputato in Giappone, riuscendoci – ovviamente – al primo tentativo. Il regolamento, quindi, imponeva non solo un’età minima ma anche un requisito pratico per la guida su strada che, sebbene non direttamente legato alla guida in pista, era considerato un criterio per l’ammissione alla F1.
Tuttavia, come spesso accade nel mondo della Formula 1, le regole sono soggette a cambiamenti. Nel corso degli ultimi tempi, la FIA ha riconsiderato la sua posizione, apportando una significativa modifica ai regolamenti che apre nuove porte ai giovani talenti. Un decennio dopo l’introduzione del limite d’età, la FIA ha allentato i vincoli, eliminando il limite dei 18 anni. A partire dallo scorso giugno, un pilota può ottenere la Superlicenza all’età di 17 anni, a condizione che dimostri “capacità e maturità eccezionali“.
Kimi Antonelli, festeggia la patente e la F1 guadagnata a pieno titolo
Parallelamente all’allentamento del limite d’età, la FIA ha rimosso anche l’obbligo di possedere la patente di guida. Questa decisione è stata considerata logica, considerando che l’età legale per conseguirla è di 18 anni in molti Paesi. Questo cambiamento ha permesso ad Andrea Kimi Antonelli di debuttare nelle prove libere lo scorso anno in Italia e poi in Messico. Antonelli, quindi, è stato il primo a beneficiare di questo allentamento dei regolamenti, voluto per facilitare il suo ingresso in Formula 1 quando la Williams aveva pianificato di affidargli il posto di Logan Sergeant. Alla fine, Antonelli ha proseguito in F2, ma ha approfittato dell’inverno per prendere la patente.
Questo cambiamento ha anche portato a un’ulteriore evoluzione: ora, se un pilota ha la superlicenza ma non ha la patente, può comunque gareggiare, a patto che le regole non vengano nuovamente modificate. Kimi Antonelli ha recentemente dichiarato su Instagram di aver completato la “missione” della patente e si dichiara pronto per il suo debutto nel Gran Premio d’Australia.