AGI – Simone Bolelli e Andrea Vavassori sono in finale, per il secondo anno consecutivo, nel torneo di doppio all’Australian Open. La coppia italiana, testa di serie numero 3, ha battuto in semifinale Goransson/Verbeek in tre set (2-6 6-3 6-4 in un’ora e 52 minuti), con una grande rimonta che dopo il primo set non sembrava possibile.
“E’ stato un match difficile e quella piccola pausa dopo il primo set ci ha fatto bene. Abbiamo alzato il livello di gioco, ci abbiamo messo energia e la chiave del match è stata proprio l’atteggiamento mentale. Abbiamo sempre lottato e abbiamo trovato la soluzione per portare a casa questa bella vittoria”. Bolelli e Vavassori raccontano così il successo su Verbeek e Goransson che ha spalancato loro la seconda finale di fila agli Australian Open. “Ci presenteremo a questa seconda finale consecutiva più preparati a livello mentale – spiega il torinese -. Per me si tratta della quarta finale Slam, e sicuramente le esperienze fatte soprattutto a livello di gestione mentale di questo tipo di match mi aiuterà”. “Lo scorso anno – aggiunge il bolognese – si trattava di una finale totalmente inaspettata. Eravamo 50 del mondo e avevamo rischiato di uscire subito dal torneo. Questa volta di sicuro ci faremo trovare più pronti. E’ sempre una finale, ci sarà emozione, ci sarà tensione, ma sarà importante rimanere concentrati non solo sul gioco ma anche a livello emotivo. La chiave sarà essere aggressivi e servire bene”.
La scorso anno la corsa al titolo per Bolelli e Vavassori si interruppe per colpa di Bopanna ed Ebden che vinsero 7-6, 7-5 in un match equilibrato in cui l’indiano e l’australiano fecero prevalere la maggiore esperienza nei momenti decisivi, con il tiebreak vinto 7-0 e il break a zero nell’undicesimo gioco del secondo set. Bopanna, a 43 anni, si aggiudicò il primo Slam in carriera diventando il numero 1 al mondo.
AGI – Simone Bolelli e Andrea Vavassori sono in finale, per il secondo anno consecutivo, nel torneo di doppio all’Australian Open. La coppia italiana, testa di serie numero 3, ha battuto in semifinale Goransson/Verbeek in tre set (2-6 6-3 6-4 in un’ora e 52 minuti), con una grande rimonta che dopo il primo set non sembrava possibile.
“E’ stato un match difficile e quella piccola pausa dopo il primo set ci ha fatto bene. Abbiamo alzato il livello di gioco, ci abbiamo messo energia e la chiave del match è stata proprio l’atteggiamento mentale. Abbiamo sempre lottato e abbiamo trovato la soluzione per portare a casa questa bella vittoria”. Bolelli e Vavassori raccontano così il successo su Verbeek e Goransson che ha spalancato loro la seconda finale di fila agli Australian Open. “Ci presenteremo a questa seconda finale consecutiva più preparati a livello mentale – spiega il torinese -. Per me si tratta della quarta finale Slam, e sicuramente le esperienze fatte soprattutto a livello di gestione mentale di questo tipo di match mi aiuterà”. “Lo scorso anno – aggiunge il bolognese – si trattava di una finale totalmente inaspettata. Eravamo 50 del mondo e avevamo rischiato di uscire subito dal torneo. Questa volta di sicuro ci faremo trovare più pronti. E’ sempre una finale, ci sarà emozione, ci sarà tensione, ma sarà importante rimanere concentrati non solo sul gioco ma anche a livello emotivo. La chiave sarà essere aggressivi e servire bene”.
La scorso anno la corsa al titolo per Bolelli e Vavassori si interruppe per colpa di Bopanna ed Ebden che vinsero 7-6, 7-5 in un match equilibrato in cui l’indiano e l’australiano fecero prevalere la maggiore esperienza nei momenti decisivi, con il tiebreak vinto 7-0 e il break a zero nell’undicesimo gioco del secondo set. Bopanna, a 43 anni, si aggiudicò il primo Slam in carriera diventando il numero 1 al mondo.