Il fenomeno dei permessi falsi per il parcheggio nelle aree di sosta riservate ai disabili è, da tempo, uno dei principali problemi della mobilità, in particolare nelle grandi città come Roma. Nella Capitale, infatti, i numeri legati a questa violazione della normativa sono incredibili e per i disabili alla ricerca di un parcheggio diventa una vera e propria missione impossibile trovare un’area dove sostare. Il problema va avanti da anni e sta diventando sempre più grave ed evidente. I parcheggi per disabili sono spesso occupati da auto non autorizzate.
A evidenziare quella che, a tutti gli effetti, è oggi un’emergenza, è stato Vincenzo Falabella, presidente della Fish, la Federazione italiana per il superamento dell’handicap, che ha sottolineato, nel corso di un’intervista rilasciata a Il Messaggero, come a Roma manchi “il rispetto delle persone che, noncuranti dei problemi altrui, usano i nostri posti senza averne titolo e soprattutto esigenza. Perché loro possono sostare ovunque, noi no. Abbiamo bisogno di spazi dedicati“. Una breve analisi dei numeri delle violazioni rilevate conferma la difficile situazione dei disabili romani. Ricordiamo che le auto per disabili hanno caratteristiche ben precise e possono richiedere spazi dedicati per le manovre oltre che per la salita e la discesa dal veicolo.
Numeri impressionati
A fotografare la questione è stato il magazine Open Online che ha pubblicato i dati della Polizia Stradale relativi agli interventi effettuati nel corso del 2024 (i dati sono aggiornati alla fine del mese di novembre 2024). Questi dati chiariscono, in modo evidente, l’entità del fenomeno. Quest’anno, infatti, la Polizia ha effettuato oltre 40.000 interventi per condotte illecite relative agli spazi di sosta riservate ai disabili. Da notare, inoltre, che il numero di violazioni per sosta irregolare sugli spazi riservati ha superato quota 12.000. Sfruttando i dispositivi di lettura ottica Rfid, inoltre, sono stati controllati 35.000 permessi di sosta. Complessivamente, sono state rilevate oltre 1.500 irregolarità. Sono stati rilevati anche una decina di casi in cui il permesso era falso, contraffatto ad arte per parcheggiare nelle aree di sosta riservate ai disabili. Naturalmente, il permesso per il parcheggio non è disponibile per tutti ma è necessario seguire una procedura per richiedere il contrassegno.
I permessi di un parente
Ottenere un pass per disabili contraffatto non è facile. Per questo motivo, molti automobilisti optano per un altro sistema per tentare di aggirare le norme che impedirebbero la sosta nelle aree dedicate ai disabili. In molti casi, infatti, viene utilizzato il pass di un parente disabile che, però, non è a bordo al momento della sosta. Il pass per disabili non è legato all’auto ma è strettamente connesso alla presenza della persona disabile a bordo del veicolo che, quindi, non è autorizzato a sostare in un parcheggio riservato se il disabile stesso non è presente in auto. La questione è stata toccata dall’avvocato Alessandro Bardini, specializzato nel diritto alla mobilità, che, in una dichiarazione rilasciata a Il Messaggero, ha sottolineato: “Molti pensano che il permesso sia legato all’auto, ma in realtà è valido solo se il disabile è presente a bordo“. Anche se il pass per disabili è stato rilasciato regolarmente ed è in corso di validità, l’utilizzo senza la presenza del disabile è comunque da considerare come una violazione della normativa. Per contrastare l’uso improprio dei permessi di sosta per disabili o anche la falsificazione di tali documenti, oltre alla sensibilizzazione dei cittadini, la strada continua a essere quella dei controlli, sempre più frequenti e costanti. La Polizia, in questo modo, può stanare le truffe e proteggere i diritti dei disabili.