• 22 Dicembre 2024 17:07

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Mobilità elettrica: l’arrivo del protocollo universale Plug and Charge

Dic 13, 2024

Uno degli ostacoli più significativi all’adozione dei veicoli elettrici è sicuramente la gestione della ricarica quando si è fuori casa. Del resto perché comprare un’auto plug-in se ogni volta che la si collega bisogna iscriversi a un’altra app di ricarica per veicoli elettrici, armeggiare con i dati di pagamento, autorizzare l’account e pregare che la ricarica vada a buon fine?

E se invece si potesse solamente collegare la spina e tutto funzionasse automaticamente? Questo è l’obiettivo di una partnership tra l’associazione no-profit SAE’s Industries Technology Consortia e un consorzio che comprende case automobilistiche e operatori di ricarica per veicoli elettrici, insieme al Joint Office of Energy and Transportation dell’amministrazione Biden, che ha appena annunciato il progetto di un nuovo Plug and Charge universale, che sarà ufficialmente lanciato all’inizio del prossimo anno.

Secondo Gabe Klein, direttore esecutivo dell’Ufficio congiunto per l’energia e i trasporti, il concetto sarà che una volta in viaggio basterà collegare la spina, registrare tutto nel cloud, verificare l’addebito sulla carta e andare via. Plug & Charge ha l’obiettivo di offrire un’esperienza di ricarica senza il minimo problema e fare in modo che ogni veicolo elettrico possa collegarsi a qualsiasi caricatore pubblico senza che il proprietario del veicolo debba compiere ulteriori passaggi con applicazioni esterne o altro.

Nei veicoli dotati di Plug & Charge, la colonnina comunica in modo sicuro con il veicolo e fattura al proprietario senza la necessità di registrare i propri dati su un’applicazione o fornire ulteriori informazioni di fatturazione. La tecnologia è attualmente disponibile in decine di modelli, ma non è stata adottata universalmente. Tesla ha contribuito a dare origine all’esperienza Plug & Charge rendendo i suoi Supercharger compatibili con i suoi veicoli fin dall’inizio, del resto Tesla è un esempio unico nel suo genere, sia come produttore di veicoli che come operatore di ricarica EV.

Per adottare Plug & Charge, le altre Case automobilistiche devono stipulare accordi individuali con società di ricarica terze per garantire che i loro veicoli possano comunicare senza problemi con le apparecchiature delle società di ricarica. Questo nuovo framework sviluppato da SAE ITC e dai suoi partner mira a integrare e migliorare lo standard ISO 15118-2 con un protocollo universale sicuro e semplificato. Ciò è possibile perché l’iniziativa guidata da SAE ITC include diverse caratteristiche uniche, tra cui una lista certificata per consentire un’autenticazione sicura e automatizzata fin dall’inizio, quando il veicolo viene collegato.

Tale elenco consente il roaming, ovvero la tecnologia può utilizzare più PKI (Public Key Infrastructure –  Infrastruttura a chiave pubblica), che si descrive in un insieme di strumenti e procedure che aiutano a proteggere le comunicazioni e le transazioni digitali. Queste PKI possono essere utilizzate in modo interoperabile, il che significa che ci può essere concorrenza sul mercato. (L’attuale standard ISO descrive solo una PKI non roaming). L’elenco certificato è come un file gigantesco e una volta che vi si inserisce un nominativo (un’azienda, un produttore di veicoli o un operatore di stazioni di ricarica) e che questo è stato sottoposto a una rigorosa verifica, tale nominativo può reputarsi affidabile.  A questo punto dopo che i produttori hanno firmato i loro accordi commerciali, solo allora si può fare il free roaming con chiunque.

Il quadro di riferimento è un accordo raggiunto tra SAE ITC e l’Electric Vehicle Public Key Infrastructure Consortium del gruppo, con il supporto del Joint Office of Energy and Transportation, composto da dipendenti del Dipartimento dei Trasporti degli Stati Uniti e del Dipartimento dell’Energia. Tra i membri del consorzio SAE figurano i principali fornitori di ricarica, come BP Pulse, ChargePoint ed Electrify America, nonché case automobilistiche come Ford, General Motors, Tesla, Rivian, Toyota e BMW., ma si prevede che col tempo se ne aggiungeranno altri.

In definitiva, però, si tratta di un progetto guidato dall’industria, inizialmente richiesto dalle case automobilistiche e da loro finanziato, ha dichiarato Weisenberger. Finora il progetto è costato circa 1,5 milioni di dollari e i finanziamenti futuri saranno forniti dalle aziende partecipanti.

 Chi sono SAE ITC e il Joint Office of Energy and Transportation?

Il SAE’s Industries Technology Consortia (SAE ITC) è un’organizzazione senza scopo di lucro che opera come una piattaforma collaborativa per lo sviluppo di soluzioni tecnologiche e standard industriali. È affiliato alla Society of Automotive Engineers (SAE International), un ente leader nella creazione di standard globali per l’industria automobilistica, aerospaziale e di altri settori tecnologici. L’SAE ITC si distingue per il suo approccio collaborativo, volto a riunire aziende, organizzazioni governative e altri stakeholder per affrontare sfide comuni e accelerare l’innovazione.

Il Joint Office of Energy and Transportation invece, è un’istituzione creata dal governo degli Stati Uniti con lo scopo di favorire la transizione verso una mobilità sostenibile e di supportare lo sviluppo di un’infrastruttura energetica moderna. Questo ufficio rappresenta una collaborazione tra due enti federali chiave: il Dipartimento dell’Energia (DOE) e il Dipartimento dei Trasporti (DOT). La sua missione principale è quella di promuovere politiche e tecnologie che integrino trasporti ed energia, concentrandosi su innovazione, sostenibilità e accessibilità.

Benefici oltre la ricarica

Oltre alla semplicità d’uso, il nuovo framework promette vantaggi significativi per il futuro della mobilità elettrica, come ad esempio consentirà una comunicazione sicura veicolo-rete (V2G, Vehicle-to-Grid), che permette ai veicoli di restituire energia alla rete elettrica per bilanciare i carichi di potenza. Questo non solo rende la rete più resiliente, ma potrebbe rispondere alle critiche secondo cui il sistema energetico attuale non sarebbe in grado di supportare una flotta completamente elettrica.

La possibilità di utilizzare infrastrutture di ricarica bidirezionali apre anche scenari interessanti per i proprietari di veicoli, che potrebbero essere incentivati a contribuire alla stabilità della rete in cambio di compensazioni economiche. Secondo Sarah Hipel, Chief Technology Officer ad interim presso il Joint Office of Energy and Transportation è lecito aspettarsi che la maggior parte dei produttori utilizzerà lo standard ISO esistente per i controlli di ricarica e il meccanismo PKI per proteggere la ricarica attraverso l’autorizzazione e l’autenticazione.

Considerazioni finali

Il nuovo framework Plug & Charge rappresenta un passo importante per superare uno degli ostacoli principali all’adozione di massa dei veicoli elettrici. La standardizzazione e la sicurezza promesse da questo sistema non solo semplificheranno l’esperienza dell’utente, ma contribuiranno anche a costruire un ecosistema energetico più sostenibile e resiliente. Tuttavia, il successo di Plug & Charge dipenderà dalla sua adozione universale. Sarà fondamentale che tutti gli attori del settore collaborino per implementare lo standard in modo coerente, garantendo interoperabilità e concorrenza tra operatori. Solo così sarà possibile trasformare il panorama della mobilità elettrica in una realtà accessibile, conveniente e sostenibile per tutti. In definitiva, Plug & Charge non è solo un miglioramento tecnologico: è un simbolo di come l’innovazione e la collaborazione possano superare barriere apparentemente insormontabili, aprendo la strada a un futuro più verde e connesso.

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