Se Ferrari perderà il mondiale costruttori deve pensare al mese di maggio. Un aggiornamento al fondo deleterio che ha scombinato i piani tecnici, nati da un contesto fuorviante. Parliamo di uno scenario reiterato nel tempo. Purtroppo, sono infatti diverse volte che capita sempre lo stesso: il team di Maranello arriva a un certo punto della stagione e perde il corretto punto di lavoro della monoposto. Una situazione che deve assolutamente cambiare, in quanto per vincere non ci si può permettere di “marcare visita”, ogni santa stagione, regalando agli avversari un lasso di tempo in cui, invece di competere, si fa solo presenza. È un po’ questa la storia recente del Cavallino Rampante, che mostra sempre il medesimo finale.
In realtà, la matematica non condanna ancora la rossa. Prima della corsa c’erano 30 punti da recuperare, non pochi. Restava poi il Gran Premio di Abu Dhabi, a Yas Marina, dove le due SF-24 non avranno particolari vantaggi rispetto al team di Woking, una volta considerato il layout. La rossa doveva pertanto sperare in un eclatante harakiri della storica scuderia britannica. A margine di questo ragionamento, va detto che la F1 può sempre sorprendere. Per questo Ferrari si presentava al via della corsa con la voglia di dare il massimo, puntando ad approfittare di ogni piccola occasione che i 300 km del Qatar potevano offrire.
F1, GP Qatar 2024: Ferrari ringrazia la sorte e recupera sulla McLaren
La fortuna aiuta gli audaci, un detto quanto mai azzeccato per la domenica ferrarista. Iniziamo dalla fine. Nel penultimo Gran Premio della stagione, la Ferrari riesce a recuperare 9 punti sulla McLaren benché partisse dietro. Lo fa in virtù del secondo posto di Charles Leclerc e del sesto di Carlos Sainz, che vanno messi a paragone con la terza piazza di Oscar Piastri e la decima di Lando Norris, che si prende pure il giro veloce della corsa. Facendo due rapidi calcoli, la rossa passa dal -30 di ieri alle 21 lunghezze di distacco, con ancora una gara da disputare. Tenendo presente le posizioni di partenza, possiamo dire che il risultato è positivo.
Cerchiamo di fare chiarezza e spiegare nei dettagli come è maturata questa rimonta, che, sebbene resti complicato, tiene vivo il sogno mondiale costruttori per la Ferrari. Allo start Leclerc è bravo con lo stacco frizione e in curva 1 riesce a sorprendere Piastri. Nemmeno il tempo di realizzare e la prima Safety Car della corsa entra in pista per una collisione tra Ocon e Colapinto. Quando Bernd Mayländer torna ai box, dopo aver concesso ai commissari di ripristinare le normali condizioni del tracciato, questa volta è bravo l’australiano della McLaren a fregare il monegasco e “restituire il favore” riprendendosi la quarta piazza. Nel mentre Sainz stava dietro a guardare.
Sostanzialmente, il primo stint viene “speso” nella gestione degli pneumatici. La strategia era chiara in tal senso: allungare quanto più possibile il run per poi passare alle mescole Hard. All’interno di tale contesto competitivo, Verstappen e Norris ne avevano di più. Per tale ragione, prendono il largo e creano un cuscinetto che arriva sino a 10 secondi sul resto del gruppo. Le due Ferrari sono costrette a curare eccessivamente i compound. Tanto tyre management per garantire la vita utile dello pneumatico Medium. Tagliato il traguardo per la quindicesima volta, arriva il via libera dal muretto box: i “due Carlo” possono iniziare a spingere in maniera progressiva sino alla prima e unica sosta.
Quando mancano pochi passaggi per cambiare le gomme, arriva il colpo di scena. Sainz era già da qualche tornata sofferente sull’asse anteriore, compound sinistro. Lo spagnolo chiede pertanto di controllare le pressioni perché sente qualcosa di strano. E in effetti la la monoposto numero 55 soffre quello che in gergo viene definito “slow puncture“. Una foratura lenta che porta a sgonfiare l’anteriore sinistra. Carlos è costretto a compiere mezzo giro molto lento, perde posizioni, ma riesce comunque a raggiungere il box per passare alle Pirelli a banda bianca.
Fonte: Ferrari Media Centerle due Ferrari SF-24 di Charles Leclerc e Carlos Sainz in azione durante il Gran Premio del Qatar 2024
Nel mentre arriva la seconda Safety Car della corsa: lo specchietto galeotto di Albon sulla pista che, appunto, provoca il problema a Sainz e pure a Hamilton. A quel punto Oscar Piastri aveva appena “pittato”, mentre Leclerc, approfittando del regime di doppia bandiera gialla, effettua la sosta e torna in pista davanti al pilota della McLaren. Questo significa che si trova in terza piazza, anche considerando che Russell era stato costretto a uno stop anticipato avendo terminato le gomme. Sainz, invece, veleggiava in settima piazza alle spalle di Gasly. Al restart lo spagnolo non riesce a passare il francese dell’Alpine. Idem per Charles, che aveva provato una mossa su Norris.
Di lì a poco arriva l’altro colpo di scena decisivo. Prima della Safety, in regime di bandiera gialla, Lando non aveva alzato il piede. Gli steward decidono di punire l’inglese in maniera pesante, comminando una sanzione che non si vedeva da un po’: stop and go di 10 secondi. Questa mossa della direzione gara spedisce Norris in fondo allo schieramento e consente al monegasco di prendere la seconda posizione, mentre Sainz passa in sesta. A quel punto restano circa 12 tornate da disputare. La Ferrari di Leclerc riesce a resistere alla pressione asfissiante di Piastri, che non lo molla sino alla bandiera a scacchi. Carlos aveva la possibilità di racimolare un paio di punticini in più sorpassando Gasly.
Purtroppo, però, non riesce nell’impresa. Mentre Norris, da ultimo che era, recupera sino alla decima piazza e sigla il giro veloce della corsa. Come menzionato in precedenza, sommando i punti, la rossa recupera e ringrazia la sorte. Per di più resta aperta un’investigazione su Oscar Piastri con possibile ulteriore penalità, per una manovra potenzialmente pericolosa nel pre-gara, dove, rientrando in pit lane, l’australiano ha superato due piloti. Nel chiudere il racconto della gara vale la pena sottolineare un fatto. Ferrari aveva un buon passo con tanta benzina a bordo. Tutto vero.
Tuttavia, non avrebbe mai battuto ambedue le McLaren senza tutti gli eventi di cui sopra. Parliamo di un fine settimana, però, calcolando le due corse, quella del sabato e quella appena terminata, dove il team italiano ha rosicchiato 3 punti nel campionato costruttori. Resta da disputare il Gran Premio di Abu Dhabi. Un tracciato, che in linea teorica non dovrebbe favorire nessuno tra i top team. Ferrari potrà giocarsi ancora il titolo. Ma per conquistare la corona iridata, come successo quest’oggi, avrà ancora bisogno del team di Woking. Non basterebbe infatti una doppietta per se le due MCL38 arrivassero terza e quarta al traguardo.