Nell’industria dei motori attuali le cose cambiano in fretta. Persino un colosso come KTM si è trovato in seria difficoltà nel 2024, arrivando a registrare debiti complessivi pari 2,9 miliardi di euro. Per i dipendenti rappresenta un vero e proprio dramma. La Casa di Mattighofen ha, recentemente, presentato un’istanza di insolvenza con responsabilità personale presso il Tribunale regionale di Ried im Innkreis (Alta Austria).
KTM AG e le due controllate KTM Components GmbH e KTM Forschungs und Entwicklungs GmbH avrebbero debiti di quasi 3 miliardi di euro, con una fila di circa 2.500 creditori. Le tre insolvenze riguardano ben 3.623 dipendenti e soltanto KTM AG ha raccolto debiti per 1,8 miliardi di euro in base alle analisi condotte dall’Alpenländische Kreditorenverband (AKV). I fornitori vanterebbero crediti per circa 365 milioni di euro. Per di più vi sarebbero cambiali per un totale di 80 milioni di euro e 40 milioni di euro di stipendi arretrati per i lavoratori.
Allarme rosso per KTM
La Kronreif und Trunkenpolz Mattighofen (KTM) venne fondata nel 1934 dall’ingegnere Hans Trunkenpolz a Mattighofen. Oggi rientra nel Pierer Mobility AG che sembrava aver dato al brand un nuovo slancio finanziario. Per cultura austriaca si tratta di un fallimento epocale e la vicenda lascia molto riflettere sulle reali condizioni di salute di molte aziende premium. Con la procedura di insolvenza i creditori dovrebbero ricevere una quota del 30%, pagabile entro due anni dall’accettazione del piano di ristrutturazione. Sono migliaia i dipendenti che ora temono per il loro futuro e quello delle proprie famiglie.
Il ministro austriaco del Lavoro e dell’Economia, Martin Kocher, a ORF, ha annunciato: “Mi aspetto da KTM risposte chiare su come sia stato possibile passare da una situazione di buoni guadagni e buone prospettive ad una procedura di ristrutturazione così rapidamente“. Sono 3.623 i lavoratori che non avranno lo stipendio di novembre e la gratifica natalizia. Verranno, comunque, pagati attraverso il fondo di compensazione per l’insolvenza. Sono stati annunciati 500 licenziamenti entro fine 2024, mentre la produzione nello stabilimento di Mattighofen si fermerà a gennaio e febbraio, con un modello di lavoro ridotto di 30 ore. “Noi politici vogliamo aiutare e sostenere il sito – ha spiegato il governatore dell’Alta Austria Thomas Stelzer (ÖVP), citato dall’APA – Stiamo facendo tutto il possibile per salvare l’impianto e i posti di lavoro“.
KTM, MotoGP per ora non a rischio
Sebbene la situazione produttiva si sia fatta critica per il brand austriaco, i costosi programmi in top class andranno avanti. Nel team factory, nel 2025, esordirà Pedro Acosta, al fianco del confermatissimo Brad Binder, mentre nella squadra satellite Tech3 debutteranno Enea Bastianini, ex compagno di squadra di Pecco Bagnaia in Ducati, e Maverick Vinales, ex Aprilia. Le notizie sulle finanze del produttore non avranno fatto dormire sogni tranquilli a tutto il reparto corse impegnato in pista.
I piani sportivi della KTM non sono in discussione, ma cosa accadrebbe in caso di risultati negativi? In questa annata la squadra austriaca non ha vinto nemmeno un GP nella classe regina. In classifica costruttori è arrivato un secondo posto a distanza siderale dalla Ducati. La promozione del promettente Acosta nel team ufficiale porterà ulteriori sponsor, tuttavia non tira un’aria positiva a Mattighofen in vista della prossima stagione.