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Juventus, ultras suicida aveva contatti con apparati dello Stato

Mar 11, 2017

sabato 11 marzo 2017 12:51

TORINO – Aveva rapporti con personale di Palazzo Chigi, Raffaello Bucci, l’ultras della Juventus morto suicida nel 2016 durante i mesi dell’inchiesta della Procura di Torino sui rapporti fra la ‘ndrangheta e il tifo organizzato. La circostanza è confermata da diverse fonti negli ambienti giudiziari subalpini, anche se – viene specificato – potrebbe non essere legata direttamente alla vicenda. Negli atti dell’indagine le telefonate sono coperte da “omissis”. Bucci, ex capo ultras dei Drughi, il 7 luglio 2016 è precipitato da un viadotto dell’autostrada Torino-Savona nel territorio di Fossano (Cn). L’inchiesta è svolta dalla Procura di Cuneo, la quale, secondo quanto si apprende, ha individuato due testimoni oculari che confermano l’ipotesi del suicidio. A partire dalla stagione 2014/’15 era stato assunto dalla Juventus come collaboratore del “supporter liaison officer” e, in questa veste, era in contatto con funzionari della Digos che si occupano delle tifoserie. Il giorno prima di togliersi la vita, Bucci era stato interrogato come “persona informata dei fatti” dai pm torinesi che conducevano l’inchiesta sulla ‘ndrangheta. Le persone che subito dopo l’udienza avevano parlato con lui hanno affermato che era sembrato “agitato“. (ANSA).

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