• 3 Ottobre 2024 17:22

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Le cucine del G7. Cosa bolle in pentola per i ministri dell’Interno

Ott 3, 2024

AGI – Una passeggiata per la Campania, con punti fermi di matrice irpina. Nei piatti dei delegati internazionali tartufo, funghi porcini, e nei calici vini più che a chilometro, a metro zero. Villa Orsini, il resort di Mirabella Eclano che ospita il G7 dei ministri dell’Interno ha allestito una brigata di oltre 60 persone per il pranzo e la cena di lavoro destinati ai delegati, ma anche per sfamare un ‘esercito’ di forze dell’ordine e personale impegnato nell’organizzazione e per i tanti giornalisti accreditati. Cosa bolle in pentola lo spiega lo chef Nino Di Costanzo, doppia stella Michelin, chiamato a dirigere le cucine per non deludere il ministro padrone di casa Matteo Piantedosi.

 

“I porcini, gli ovuli, il tartufo, l’agnello, il torrone saranno proprio i protagonisti di questi eventi fra pranzo, cena e quant’altro”, spiega Di Costanzo che divide responsabilità e comando con Antonio Iannunzio. Per la cena di lavoro in programma per la serata il menù prevede due primi piatti, “un risotto con dei porcini e del tartufo e poi ci sarà un tortello con un stracotto e una salsa citura di spinaci. Mentre il secondo è l’agnello laticauda che in questo caso lo faremo con una parmigiana di melanzane. E logicamente per dessert abbiamo riprodotto il torrone in un’altra forma, in un’altra consistenza, e poi logicamente diamo anche un qualcosa che rappresenta un po’ l’Italia in generale per il dolce finale”. 

 

Nessun cedimento o tentennamento per descrivere i piatti: i termini restano quelli della cucina italiana e i nomi degli ingredianti non si presentano in forma tradotta, come nel menù della cena di gala di mercoledì sera, quando il maialino nero casertano è diventato un banale “Casertano black pig coppa e salamini cacciatorini”, assieme a un trionfo di ‘smoked caciotta’, ‘caciocavallo cheese’, ‘ricotta pie’ e ‘caprese cake’. Per i vini ci si sposta nella cantina Quinto Decimo di Mirabella Eclano. Lì i vini sono selezionati da Luigi Moio, professore di Enologia all’università di Napoli. 

“Alla cena di gala – prosegue Di Costanzo – ci saranno una decina di aperitivi, tra cui anche le pizze perché abbiamo voluto fare una passeggiata totale per la Campania, quindi Costiera, Ischia, Capri, l’entroterra. Ci saranno due primi, un’entrata, due primi, un secondo e un dessert”. L’organizzazione non è stata semplice. I preparativi sono cominciati circa sei mesi fa.

“E’ un’esperienza molto importante, perché ci troviamo con i ministri degli interni di tutto il mondo, dei paesi più importanti, e quindi vogliamo far cercare, con occhi chiusi, di far capire dove stanno in questo momento. Come abbiamo detto il territorio e le tradizioni sono i padroni di questo evento, quindi noi facciamo la parte un po’ più facile, ma va dato merito anche a tutti i nostri produttori, a chi ci ha permesso di fare questa cena con degli ingredienti straordinari”. Conclude lo chef. 

 

 

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