AGI – Moussa Sangare è uscito di casa con l’intenzione di uccidere e non ha accoltellato Sharon Verzeni per un raptus, secondo quanto finora emerso dall’inchiesta della Procura di Bergamo. Lo sostiene l’avvocato della famiglia, Luigi Scudieri, in una nota.
“Ho sentito parlare in queste ore di raptus improvviso, di scatto d’ira e assenza di premeditazione. Faccio notare che, stando alle informazioni rese pubbliche ieri, il signor Moussa Sangare sarebbe uscito dalla propria casa di Suisio con ben quattro coltelli di significative dimensioni e prima di uccidere Sharon ha avuto tutto il tempo di minacciare anche altre due persone. Queste farebbero bene a farsi avanti”. Il legale invita alla prudenza sul tema della possibile incapacità d’intendere.
“Mi ha molto stupito, inoltre, che si sia parlato di ‘verosimile incapacità subito dopo il fermo, prima di un esame completo di tutti gli atti di indagine e del pieno completamento degli accertamenti”.
L’interrogatorio di convalida del fermo di Moussa Sangare è stato fissato a lunedì mattina alle 9. A quanto apprende l’AGI, si svolgerà nel carcere di Bergamo. La Procura chiede la convalida del fermo per l’omicidio di Sharon Verzeni aggravato dalla premeditazione e la misura cautelare in carcere. L’uomo accusato di avere accoltellato a morte la giovane barista nella notte tra il 29 e il 30 luglio è recluso in una cella singola nel penitenziario di via Gleno.