• 26 Novembre 2024 12:35

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Rivolta nelle carceri piemontesi. Disordini al minorile e al Lorusso e Cutugno di Torino

Ago 2, 2024

AGI – Tensioni ieri sera nell’istituto minorile Ferrante Aporti di Torino e nel carcere Lorusso e Cutugno. Lo rende noto l’Osapp, Organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria. Al Ferrante Aporti una cinquantina di detenuti hanno dato vita a una rivolta, alcuni brandendo bastoni e appiccando un incendio nel primo padiglione. Sono stati distrutti anche alcuni uffici e spaccate porte e finestre. Alcuni detenuti sono riusciti a raggiungere il campo sportivo da cui hanno cercato di uscire, ma sono stati bloccati.

 

Al carcere Lorusso e Cotugno, invece, al termine di una rissa scoppiata tra stranieri, un detenuto ha puntato alla gola di un agente una lama rudimentale, con l’intento di farsi consegnare le chiavi. Il poliziotto è stato portato in ospedale sotto shock. Un altro detenuto, brandendo un coltello, ha sfondato un cancello. L’uomo è stato subito bloccato. Secondo l’Osapp, al carcere minorile il bilancio è di 10 agenti feriti e 12 detenuti intossicati. Al Lorusso e Cutugno invece ci sono stati due agenti feriti e quattro intossicati.

 

“Le carceri italiani sono ormai ingovernabili – commenta il segretario generale dell’Osapp, Leo Beneduci – ed è solo per fortuna o forse per miracolo che a Torino non ci si state conseguenze più gravi per i poliziotti in servizio. Sempre più spesso si sta verificando che, allo scopo di contenere le devastazioni, si stanno utilizzando forze di polizia e persino vigili del fuoco in aiuto che dovrebbero invece permanere sul territorio per le esigenze della collettività”.

“Sono centinaia di migliaia di euro spesi per una situazione di ingovernabilità – prosegue – è ora che ci si renda conto che la sicurezza delle carceri è la sicurezza di tutta la collettività”. 

 

Zangrillo, interventi non più rinviabili

 “Le tensioni nelle carceri piemontesi della scorsa notte confermano quello che Forza Italia sostiene da tempo: un intervento per rendere gli istituti penitenziari veri luoghi di rieducazione, e non di tortura, non è più rinviabile”. Lo afferma il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, segretario piemontese di Forza Italia.

 

“Con il Partito Radicale Italiano abbiamo deciso di affrontare una emergenza che si protrae ormai da anni, e che si accentua durante i mesi estivi, per verificare le condizioni delle persone private della libertà e confrontarci con gli operatori delle carceri, il personale della polizia penitenziaria, che ringrazio per il grande lavoro svolto, i magistrati di sorveglianza ed esperti del settore. Nel rispetto della Costituzione, che vieta trattamenti contrari al senso di umanità, alla certezza della pena devono corrispondere percorsi di reinserimento sociale che facciano del carcere un luogo di idee e di soluzioni e non soltanto di reclusione”, conclude.

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