AGI – Khvicha Kvaratskhelia sa che dovrà caricarsi sulle spalle tutte le speranze della Georgia a Euro 2024. La nazionale, guidata dal francese Willy Sagnol, partecipa per la prima volta a un grande torneo internazionale e la stella del Napoli, reduce da una stagione difficilissima con la casacca azzurra, avrà addosso tutti i riflettori e le attenzioni di tifosi e addetti ai lavori. Anche per le sue posizioni politiche. L’ex repubblica socialista sovietica, divisa da questioni interne e dalle proteste di piazza derivanti dall’approvazione di quella che è stata ribattezzata “legge russa” sugli agenti stranieri, ha sfruttato l’allargamento del numero di squadre partecipanti al torneo e ora, contro molti pronostici, vorrebbe evitare il ruolo di “Cenerentola”. È facile comprendere, con queste premesse, come il calcio d’inizio della partita con la Turchia, il 18 giugno, sia atteso con grande trepidazione in tutto il Paese, da Tbilisi a Batumi. Soprattutto da chi, negli ultimi mesi, è sceso in piazza per protestare contro il governo e vede nel calcio l’esempio più lampante dell’appartenenza all’Europa e dell’allontanamento dalla influenza Russia.
Kvaratskhelia è di gran lunga il nome più importante di una squadra che attualmente ricopre il 75° posto delle classifiche mondiali (ultima tra le partecipanti a Euro 2024) e si appresta ad affrontare, oltre alla già citata Turchia, anche Portogallo e Repubblica Ceca, in uno dei gironi (F) più complicati da decifrare ma anche più aperti a ogni tipo di ribaltone. La Georgia, che conta meno di 4 milioni di abitanti ed è diventata indipendente solo nel 1991, è reduce dai grandi festeggiamenti per la vittoria ai playoff contro la Grecia. Una vittoria sofferta, al fotofinish, arrivata ai calci di rigore (4-2) dopo una lunga battaglia che ha cancellato la disfatta del 2020 contro la Macedonia del Nord. Un riscatto per lo stesso Sagnol, ex terzino della nazionale francese e profondo conoscitore di queste grandi manifestazioni internazionali: “È il risultato più significativo della mia carriera da allenatore, finora. Tre anni fa, quando ho accettato di venire qui, in tanti mi hanno chiesto: ma perché ci vai? Ora posso dire che il tanto lavoro ha pagato. Sono felice come allenatore e come persona. Questa qualificazione agli Europei non riguarda solo il calcio, è anche un modo per il Paese di dire: Ehi, la Georgia esiste”.
Tra calcio e politica
Calcio e politica sono i due temi che oggi più interessano l’opinione pubblica. E anche se sembra chiaro che i georgiani non vogliano che la politica si intrometta nel calcio, la partecipazione della Georgia a Euro 2024 richiamerà sicuramente maggiore attenzione sulla candidatura del paese all’Unione europea e saranno tanti gli esponenti di “Sogno georgiano”, il partito al potere e autore della ‘legge russa’ che proveranno a mischiare le carte puntando sull’orgoglio nazionalista. “Negli ultimi 30 anni abbiamo provato 14 volte a qualificarci per la Coppa del Mondo e per gli Europei, ma non siamo riusciti a realizzare il nostro sogno nemmeno una volta. Ma noi, tifosi fedeli, non abbiamo mai lasciato la nostra squadra”, ha detto il primo ministro Irakli Kobakhidze in un patriottico discorso ricordato da Reuters nelle scorse settimane.
Ma la partecipazione al torneo sportivo in Germania rappresenta, una volta di più, il desiderio di gran parte dei georgiani di far parte dell’Europa. E sono tanti i giocatori che si sono schierati in questa lotta politica aderendo alle proteste di piazza. “È difficile per me vedere come si comportano nei confronti dei miei connazionali, soprattutto donne e bambini”, ha scritto su Instagram il 2 maggio il centrocampista del Watford e della nazionale Giorgi Chakvetadze commentando gli scontri tra manifestanti e polizia e l’uso di idranti e lacrimogeni. “Niente vale più del nostro popolo, nessuna legge è più importante di loro. Tolta questa legge vivremo di nuovo insieme come abbiamo fatto il 26 marzo. No alla Russia e avanti a tutta forza verso l’Europa”. Messaggi simili sono stati pubblicati da altri giocatori, spesso in concerto, tra cui il capitano Kankava, il portiere Mamardashvili e lo stesso Kvara. L’invito ai politici al governo era quello di seguire la strada verso la pace e l’Europa. La stessa strada che ha portato i ‘crociati’ a giocarsi il loro primo torneo internazionale.
Il futuro di Kvara, tra Napoli e gli Europei
‘Kvaradona’ non sa ancora dove giocherà l’anno prossimo. L’attaccante georgiano è al centro di trattative di mercato che lo descrivono già con un piede a Barcellona per indossare la maglia blaugrana. Ma la firma di Antonio Conte come nuovo allenatore del Napoli potrebbe cambiare tutto prolungando la storia d’amore con il popolo dello stadio Maradona. Il problema più grosso, in questo senso, è proprio l’assenza del Napoli dalle coppe europee nella prossima stagione, la prima volta dopo 14 partecipazioni consecutive. Il 23enne di Tbilisi è diventato rapidamente un idolo per i tifosi partenopei dopo essere letteralmente esploso, tra assist e gol, due anni fa, contribuendo in prima persona a riportare lo scudetto in città dopo 33 anni. Oggi, tuttavia, è ambito e cercato dalle ‘big europee’ e una prestazione di alto livello agli Europei potrebbe intensificare queste richieste. Soprattutto se a bussare alla porta di De Laurentiis saranno squadre iscritte, con ambizioni di successo, alla prossima Champions League e con tanti soldi da spendere.
La Georgia, tuttavia, si affida ancora a lui per compiere un ultimo salto di qualità. I talenti, del resto, non sono mai mancati nella nazionale biancorossa. Da Shota Arveladze, che fece impazzire con i suoi gol i tifosi di Trabzonspor, Ajax e Rangers, a Temur Ketsbaia, ancora molto amato dalle parti del St James’ Park, a Newcastle, e oggi commissario tecnico di Cipro. E poi Kobiashvili, Demetradze e Kaladze, quest’ultimo visto a lungo in Serie A e poi diventato sindaco di Tbilisi e sostenitore di ‘Sogno georgiano’. Mai però il gruppo è stato così coeso e mai nessun leader aveva saputo tracciare la rotta da seguire come ha fatto Kvara negli ultimi 3 anni. L’obiettivo, ora, è provare a superare la prima fase ma, come raccontano i media georgiani, il desiderio è quello di “fare bella figura” e mostrare i progressi di un calcio fatto di corsa e, grazie anche a Kvara, di tecnica e talento. Non è un caso se una gran parte dei calciatori convocati da Sagnol appartengano a squadre di importanti campionati stranieri, dalla Bundesliga alla Premier League, passando anche dalla nostra Serie B, grazie a Lochosvili, difensore di quella Cremonese che ha sfiorato il ritorno in Serie A. Un occhio di riguardo andrà sicuramente messo sopra Gabriel Sigua, 18enne di belle speranze, acquistato dal Basilea e di cui si dicono ottime cose. E molto dipenderà anche dalle prestazioni di Georges Mikautadze, attaccante del Metz. Lobhanidze, che gioca nella Major League americana con Atlanta, ha spiegato in un’intervista che la squadra è “consapevole di quanto questo torneo sia importante per la Georgia nel suo insieme. Sono sicuro che ogni georgiano aspetta l’Europeo con la nostra stessa emozione”.
AGI – Khvicha Kvaratskhelia sa che dovrà caricarsi sulle spalle tutte le speranze della Georgia a Euro 2024. La nazionale, guidata dal francese Willy Sagnol, partecipa per la prima volta a un grande torneo internazionale e la stella del Napoli, reduce da una stagione difficilissima con la casacca azzurra, avrà addosso tutti i riflettori e le attenzioni di tifosi e addetti ai lavori. Anche per le sue posizioni politiche. L’ex repubblica socialista sovietica, divisa da questioni interne e dalle proteste di piazza derivanti dall’approvazione di quella che è stata ribattezzata “legge russa” sugli agenti stranieri, ha sfruttato l’allargamento del numero di squadre partecipanti al torneo e ora, contro molti pronostici, vorrebbe evitare il ruolo di “Cenerentola”. È facile comprendere, con queste premesse, come il calcio d’inizio della partita con la Turchia, il 18 giugno, sia atteso con grande trepidazione in tutto il Paese, da Tbilisi a Batumi. Soprattutto da chi, negli ultimi mesi, è sceso in piazza per protestare contro il governo e vede nel calcio l’esempio più lampante dell’appartenenza all’Europa e dell’allontanamento dalla influenza Russia.
Kvaratskhelia è di gran lunga il nome più importante di una squadra che attualmente ricopre il 75° posto delle classifiche mondiali (ultima tra le partecipanti a Euro 2024) e si appresta ad affrontare, oltre alla già citata Turchia, anche Portogallo e Repubblica Ceca, in uno dei gironi (F) più complicati da decifrare ma anche più aperti a ogni tipo di ribaltone. La Georgia, che conta meno di 4 milioni di abitanti ed è diventata indipendente solo nel 1991, è reduce dai grandi festeggiamenti per la vittoria ai playoff contro la Grecia. Una vittoria sofferta, al fotofinish, arrivata ai calci di rigore (4-2) dopo una lunga battaglia che ha cancellato la disfatta del 2020 contro la Macedonia del Nord. Un riscatto per lo stesso Sagnol, ex terzino della nazionale francese e profondo conoscitore di queste grandi manifestazioni internazionali: “È il risultato più significativo della mia carriera da allenatore, finora. Tre anni fa, quando ho accettato di venire qui, in tanti mi hanno chiesto: ma perché ci vai? Ora posso dire che il tanto lavoro ha pagato. Sono felice come allenatore e come persona. Questa qualificazione agli Europei non riguarda solo il calcio, è anche un modo per il Paese di dire: Ehi, la Georgia esiste”.
Tra calcio e politica
Calcio e politica sono i due temi che oggi più interessano l’opinione pubblica. E anche se sembra chiaro che i georgiani non vogliano che la politica si intrometta nel calcio, la partecipazione della Georgia a Euro 2024 richiamerà sicuramente maggiore attenzione sulla candidatura del paese all’Unione europea e saranno tanti gli esponenti di “Sogno georgiano”, il partito al potere e autore della ‘legge russa’ che proveranno a mischiare le carte puntando sull’orgoglio nazionalista. “Negli ultimi 30 anni abbiamo provato 14 volte a qualificarci per la Coppa del Mondo e per gli Europei, ma non siamo riusciti a realizzare il nostro sogno nemmeno una volta. Ma noi, tifosi fedeli, non abbiamo mai lasciato la nostra squadra”, ha detto il primo ministro Irakli Kobakhidze in un patriottico discorso ricordato da Reuters nelle scorse settimane.
Ma la partecipazione al torneo sportivo in Germania rappresenta, una volta di più, il desiderio di gran parte dei georgiani di far parte dell’Europa. E sono tanti i giocatori che si sono schierati in questa lotta politica aderendo alle proteste di piazza. “È difficile per me vedere come si comportano nei confronti dei miei connazionali, soprattutto donne e bambini”, ha scritto su Instagram il 2 maggio il centrocampista del Watford e della nazionale Giorgi Chakvetadze commentando gli scontri tra manifestanti e polizia e l’uso di idranti e lacrimogeni. “Niente vale più del nostro popolo, nessuna legge è più importante di loro. Tolta questa legge vivremo di nuovo insieme come abbiamo fatto il 26 marzo. No alla Russia e avanti a tutta forza verso l’Europa”. Messaggi simili sono stati pubblicati da altri giocatori, spesso in concerto, tra cui il capitano Kankava, il portiere Mamardashvili e lo stesso Kvara. L’invito ai politici al governo era quello di seguire la strada verso la pace e l’Europa. La stessa strada che ha portato i ‘crociati’ a giocarsi il loro primo torneo internazionale.
Il futuro di Kvara, tra Napoli e gli Europei
‘Kvaradona’ non sa ancora dove giocherà l’anno prossimo. L’attaccante georgiano è al centro di trattative di mercato che lo descrivono già con un piede a Barcellona per indossare la maglia blaugrana. Ma la firma di Antonio Conte come nuovo allenatore del Napoli potrebbe cambiare tutto prolungando la storia d’amore con il popolo dello stadio Maradona. Il problema più grosso, in questo senso, è proprio l’assenza del Napoli dalle coppe europee nella prossima stagione, la prima volta dopo 14 partecipazioni consecutive. Il 23enne di Tbilisi è diventato rapidamente un idolo per i tifosi partenopei dopo essere letteralmente esploso, tra assist e gol, due anni fa, contribuendo in prima persona a riportare lo scudetto in città dopo 33 anni. Oggi, tuttavia, è ambito e cercato dalle ‘big europee’ e una prestazione di alto livello agli Europei potrebbe intensificare queste richieste. Soprattutto se a bussare alla porta di De Laurentiis saranno squadre iscritte, con ambizioni di successo, alla prossima Champions League e con tanti soldi da spendere.
La Georgia, tuttavia, si affida ancora a lui per compiere un ultimo salto di qualità. I talenti, del resto, non sono mai mancati nella nazionale biancorossa. Da Shota Arveladze, che fece impazzire con i suoi gol i tifosi di Trabzonspor, Ajax e Rangers, a Temur Ketsbaia, ancora molto amato dalle parti del St James’ Park, a Newcastle, e oggi commissario tecnico di Cipro. E poi Kobiashvili, Demetradze e Kaladze, quest’ultimo visto a lungo in Serie A e poi diventato sindaco di Tbilisi e sostenitore di ‘Sogno georgiano’. Mai però il gruppo è stato così coeso e mai nessun leader aveva saputo tracciare la rotta da seguire come ha fatto Kvara negli ultimi 3 anni. L’obiettivo, ora, è provare a superare la prima fase ma, come raccontano i media georgiani, il desiderio è quello di “fare bella figura” e mostrare i progressi di un calcio fatto di corsa e, grazie anche a Kvara, di tecnica e talento. Non è un caso se una gran parte dei calciatori convocati da Sagnol appartengano a squadre di importanti campionati stranieri, dalla Bundesliga alla Premier League, passando anche dalla nostra Serie B, grazie a Lochosvili, difensore di quella Cremonese che ha sfiorato il ritorno in Serie A. Un occhio di riguardo andrà sicuramente messo sopra Gabriel Sigua, 18enne di belle speranze, acquistato dal Basilea e di cui si dicono ottime cose. E molto dipenderà anche dalle prestazioni di Georges Mikautadze, attaccante del Metz. Lobhanidze, che gioca nella Major League americana con Atlanta, ha spiegato in un’intervista che la squadra è “consapevole di quanto questo torneo sia importante per la Georgia nel suo insieme. Sono sicuro che ogni georgiano aspetta l’Europeo con la nostra stessa emozione”.