AGI – Si è concluso solo a tarda sera il sopralluogo degli inquirenti nella casa di Chiavazza che è stata teatro della vicenda di Siu, la giovane donna biellese di origine marocchina finita in coma a causa di una profonda ferita al petto. Gli operatori della polizia scientifica sono entrati nella casa poco dopo le 18,30 e sono rimasti fino oltre le 23. Con gli agenti anche il pool di consulenti della difesa di Siu, di cui fa parte anche l’ex comandante del Ris di Parma Luciano Garofalo.
Sul posto in serata era arrivata anche la procuratrice capo di Biella Teresa Angela Camelio, che si è trattenuta fino alle 21. Le operazioni e i rilievi si sono concentrati soprattutto al secondo piano. Si attende ora di capire se la procura disporrà altri accertamenti o sentirà altre persone. Solo quando le sue condizioni di salute lo consentiranno sarà sentita anche Siu, che è ancora nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Novara. È intanto ancora in carcere il marito Jonathan, che sta attendendo la consegna del braccialetto elettronico che una volta indossato gli permetterà di uscire dal carcere, come deciso dal Gip che ha attenuato le misure cautelari limitandole all’obbligo di firma e al divieto di avvicinarsi alla moglie.